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A Padova visita alla Cappella degli Scrovegni

Visita alla Cappella degli Scrovegni con i bambini

La cappella degli Scrovegni è uno dei principali luoghi di interesse culturale a Padova: la visita con i bambini sarà un’esperienza immersiva indimenticabile.

Al suo interno splendono i mirabili affreschi di Giotto, eseguiti tra il 1303 e il 1305, sopravvissuti alle due guerre mondiali e a compromettenti problematiche di degrado. Le analisi effettuate in occasione dell’ultimo restauro hanno evidenziato come l’inquinamento fosse la principale causa di deterioramento degli affreschi.

Il corpo tecnologico attrezzato

Per questo, prima di accedere alla cappella, è prevista una sosta di quindici minuti nel corpo tecnologico attrezzato, un’area che ha la funzione di regolamentare gli accessi e soprattutto evitare che gli inquinanti atmosferici raggiungano l’interno della Cappella e catalizzino i processi degenerativi.

 Attesa nel Corpo Tecnologico Attrezzato. Cappella Scrovegni
Niente noia durante l’attesa nel corpo tecnologico attrezzato: la proiezione di un filmato introduttivo spiega a grandi e piccini la storia della Cappella degli Scrovegni.

La nostra visita post lockdown è stata davvero speciale: non solo abbiamo avuto il privilegio di entrare da soli all’interno della cappella, ma anche di incontrare (casualmente) la conservatrice dei Musei Civici di Padova, la dott.ssa Federica Millozzi, che amabilmente ci ha raccontato il ciclo pittorico.

Nessuna immagine può restituire l’autentica esperienza mistica che si prova entrando.

Il profondissimo blu

Il primo elemento che cattura lo sguardo è il blu della volta stellata e dello sfondo nelle singole scene.  È un cielo profondo e infinito, che abbraccia e protegge tutti noi come un manto.

Cappella Scrovegni, la volta
Alzate gli occhi al cielo e lasciatevi ipnotizzare dalla vivida distesa di azzurrite, stesa a secco su una base ad affresco di colore grigio, o rosso scuro.

Per secoli si è creduto che Giotto avesse utilizzato il pigmento blu oltremare (ottenuto dal prezioso lapislazzuli) invece dell’assai più comune (ed economica ) azzurrite.

L’intero ciclo pittorico si sviluppa in tre momenti chiave: le storie di Gioacchino, di Maria e di Cristo, ispirate ai Vangeli Apocrifi, testi religiosi esclusi dalla Bibbia cristiana, ma divulgati grazie alla Leggenda aurea di Jacopo da Varagine attorno al 1270.

L’innovazione giottesca

La narrazione, che si snoda elicoidalmente su tre registri, evidenzia la capacità narrativa di Giotto ed il suo estro innovativo: per la prima volta nella storia dell’arte è indagata la psicologia dei personaggi, attraverso l’intensità dei loro sguardi e la gestualità delle mani e dei corpi.  Vengono descritte le emozioni umane, come nella scena in cui i due anziani, Gioacchino ed Anna, si baciano con trasporto sulle labbra, infervorati alla notizia di diventare finalmente genitori di Maria.

Cappella Scrovegni, la volta
Scena tratta dalle storie di Gioacchino, padre di Maria: è considerato il primo bacio nella Storia dell’Arte. Licenza Creative Commons dalla pagina bit.ly/2ZtzVxU

È considerato il primo bacio nella Storia dell’Arte Italiana.

La ri-velazione dell’ultimo restauro

Oppure, come nella drammatica scena della Strage degli Innocenti, Giotto rappresenta la tragedia e la disperazione delle madri, che urlano e piangono. Sembra quasi di sentire l’eco dei loro strazianti singhiozzi di dolore.

Durante l’ultima campagna di pulitura, i restauratori hanno fatto una scoperta inedita per la pittura medioevale, una meravigliosa ri-velazione di velature pittoriche indistinguibili prima del restauro: delicate lacrime scendono dai  volti delle donne, sfigurati dal dolore.

Cappella Scrovegni, Giotto: scena Sytrage degli Innocenti
Scena tratta dalle storie di Cristo, la strage degli Innocenti: Giotto per la prima volta nella Storia dell’Arte raffigura un vero pianto di lacrime. Licenza Creative Commons dalla pagina bit.ly/2Bux6VB

Sono le prime lacrime della pittura italiana.

Il monito del Giudizio Universale

La parete di fondo ospita il grandioso Giudizio Universale, in corrispondenza dell’ingresso principale, affinchè i fedeli, uscendo dalla cappella, potessero tenerlo bene a mente come monito.

Il committente, Enrico Scrovegni, è ritratto inginocchiato, nell’atto di porgere il modello della cappella a Santa Maria della Carità.

Informazioni per la visita

La visita dura circa venti minuti: per i piccoli turisti il tempo di stancarsi, e stufarsi, proprio non c’è!

La prenotazione è obbligatoria al sito ufficiale www.cappelladegliscrovegni.it

On-line è disponibile gratuitamente un e-book realizzato dall’illustratrice Pucci Zagari, “Cappella degli Scrovegni – Giotto. La Cappella degli Scrovegni, un capolavoro spiegato ai bambini”.

Buona lettura e buona visita!


Teresa Scarselli
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Commenti su “A Padova visita alla Cappella degli Scrovegni

  • Ho riscoperto la cappella degli Scrovegni dopo la riapertura post Covid e devo ammettere che è davvero magnifica . Oltre a me, c’erano molte famiglie con bambini e apprezzo la scelta di coinvolgerli in percorsi artistici urbani e capolavori come questo .

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