Padova insolita con i bambini: Palazzo del Bo

Vi piacerebbe visitare con i bambini Palazzo del Bo, sede storica dell’Università degli Studi di Padova? Non serve infatti essere studenti o professori patavini, ma è sufficiente partecipare ad una visita guidata organizzata proprio dal prestigioso ateneo.

Un percorso insolito, ma affascinante per tutta la famiglia, vi condurrà dal Rettorato alla solenne Aula Magna, fino al Teatro Anatomico, dove grazie a grandi luminari sono nate l’Anatomia e Chirurgia moderne.  Alla scoperta della storia e di spazi solitamente chiusi al pubblico e agli stessi studenti, dell’Università patavina, tra le più antiche d’Europa e d’Italia.

Breve storia di Palazzo del Bo

Furono alcuni professori di Bologna a fondarla nel 1222, su valori di maggior indipendenza e libertà rispetto a quella di provenienza, che doveva sottostare al controllo ecclesiastico.
Grazie alla Serenissima Repubblica di Venezia, qui fu sempre garantita assoluta libertà religiosa: l’Università di Padova fu l’unica in Italia, dopo la Controriforma, a restare aperta a studenti e docenti protestanti.
Fino alla dominazione austriaca, a gestire l’Università furono gli studenti, tra i quali veniva nominato il Rettore. Inizialmente gli stessi studenti sceglievano anche i loro docenti, poi la cattedra iniziò ad essere affidata a docenti di tutta Europa, scelti dal Senato veneziano.
Tra questi, dal Cinquecento, Galileo Galilei, ma anche Andrea Vesalio e Bartolomeo Eustachio. Qui nel 1678 si laureò in filosofia la prima donna al mondo, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Nel corso del Novecento, a partire dal 1932, è stata realizzata l’ala moderna del Palazzo del Bo, che ospita il Rettorato.

La nostra visita a Palazzo Bo

La nostra visita a Palazzo Bo inizia proprio dalla cosiddetta “Scala del sapere”, che porta al Rettorato, realizzata dall’architetto Gio Ponti, alla cui base si erge la possente scultura di Arturo Martini.

Gli ambienti del Rettorato

Entriamo negli ambienti progettati per l’università di Padova da Gio Ponti tra il 1938 e il 1943, commissionati dal rettore di Carlo Anti. In queste sale, tra cui il circolo dei professori, un recente restauro ha valorizzato gli splendidi arredi degli anni Quaranta, mai musealizzati. Si tratta di un ambiente progettato e realizzato dal celebre archi-designer, dove architettura, decorazione e design concorrono ad una bellezza al servizio del quotidiano. Splendido e originale il pavimento in terrazzo alla veneziana.

Palazzo del Bo Padova rettorato (2)

L’Aula Magna

L’Aula Magna del Palazzo del Bo è una delle sale più importanti e prestigiose dell’Università di Padova, ancora utilizzata per cerimonie e eventi accademici.
Sede ed aula di lezione della Facoltà di legge dal Cinquecento all’Ottocento, in via del tutto eccezionale, fu concessa a Galileo Galilei per tenere le proprie lezioni, molto affollate.

Il suo aspetto attuale è dovuto al rifacimento ottocentesco, con la decorazione del soffitto e i ritratti di quattro grandi protagonisti della storia di Ateneo: l’esperto delle discipline giuridiche Emo, tra i fondatori dell’Università, il cardinale Francesco Zabarella, Galileo Galilei e il medico Giovan Battista Morgagni, fondatore dell’anatomia patologica.
Ci siamo sorpresi per il gran numero di stemmi al suo interno: la guida ci spiega che sia professori che studenti potevano affiggere il proprio, e che questa consuetudine era talmente radicata nel Seicento che i più antichi venivano rimossi, per mancanza di spazio. Come replica a quest’insana prassi, il Governo Veneto ne vietò l’affissione di nuovi dal 1688.

La Sala dei Quaranta

Nella Sala dei Quaranta troviamo i quaranta ritratti dell’artista Gian Giacomo dal Forno di studenti stranieri illustri, che nei secoli hanno frequentato l’Università di Padova. Questo ambiente conferma il ruolo dell’Ateneo, come grande centro propulsore di incontri, di libertà, di scambi e diffusione della cultura.
Con grande emozione, osserviamo qui la cattedra lignea di Galileo Galilei.

Palazzo del Bo Padova cattedra Galileo

Il Teatro Anatomico di Padova: cosa è?

Prima di entrare nel Teatro Anatomico, sostiamo nella stanza attigua, ove si preparava il cadavere. Qui è conservato anche un modellino del teatro, che permette di comprenderne meglio la struttura. Si tratta di un tavolo da dissezione, circondato da sei giri di palchi in legno provvisti di parapetto, dai quali gli studenti assistevano alle dissezioni e apprendevano l’anatomia umana.

L’autopsia era considerato uno spettacolo, dal profondo significato religioso e filosofico, perché osservare la complessità del corpo umano equivaleva ad osservare la più perfetta opera di Dio. Per questo era ammessa dalla Chiesa. Già dal Trecento con la Scuola Bolognese, si svolgevano lezioni di anatomia, ma in queste prime lezioni il docente rimaneva seduto sulla sua cattedra, da cui leggeva il libro di testo, e a dissezionare erano gli studenti.

Nel Cinquecento a Padova prende il via una grande rivoluzione, probabilmente grazie al clima liberale e agli illustri docenti che provenivano da tutta Europa, tra cui Andrea Vesalio, considerato il padre dell’anatomia moderna.
Con Vesalio, infatti, è il docente a dissezionare, preceduto da un’orchestra che suonava, per distendere gli animi.
Il docente iniziava la dissezione dagli organi addominali, che erano i primi a putrefarsi, fino alle ossa, in un’operazione che poteva durare anche una settimana.
I corpi provenivano da condannati a morte, che non fossero né padovani né veneziani: in cambio del tributo alla scienza venivano sepolti  con esequie solenni, nella chiesa di San Martino.

Visita al Teatro Anatomico

Passando sotto all’iscrizione “Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae”, ossia “è questo il luogo dove la morte è lieta di soccorrere la vita” siamo entrati nella piccola aula, esattamente al centro, nello spazio riservato al tavolo con il corpo. Non è infatti possibile camminare sugli spalti, per preservarli.

Immaginate la scena: è inverno (il freddo serve a preservare il corpo),  il teatro è affollato (può contenere fino a 250 persone), tra studenti e professori, non solo di medicina. Dall’ultimo piano del teatro  suona l’orchestra. Le alte ringhiere degli spalti servono a contenere eventuali svenimenti per odori sgradevoli o immagini truculente. Entra il luminare di anatomia e assieme a lui il corpo. Il medico dà inizio all’autopsia, assistito dai massari anatomici, studenti che si occupano di trovare i cadaveri e prepararli.

E adesso pensate che tutto questo è stato l’inizio di un viaggio verso la conoscenza sempre più precisa del nostro corpo, l’alba dell’Anatomia e della Chirurgia moderna.

Il Teatro Anatomico di Padova ha continuato ad essere utilizzato per la formazione medica fino alla fine del XIX secolo. Successivamente, i laboratori di anatomia moderni lo hanno sostituito.

Padova Palazzo del Bo Teatro Anatomico

La Sala delle lauree di Medicina

Dal Teatro Anatomico, la visita si conclude nella splendida Sala delle lauree di Medicina, dove ancora avviene la proclamazione dei dottori in questa disciplina.
Alla pareti si intravedono lacerti di affresco dell’antica locanda, quell’Hospitium bovis da cui ha origine il Palazzo del Bo. Altri due splendidi affreschi, realizzati nel 1942 da Achille Funi, rappresentano le Anatomie e la Fama.
Infine, una serie di ritratti settecenteschi, appesi alle pareti, ricorda i professori illustri di Padova.
In una teca, i crani di quegli stessi professori attirano l’attenzione di bambini e ragazzi. Donando il loro corpo alla scienza dopo la loro morte, le loro salme sono state utilizzate per le lezioni nell’adiacente teatro anatomico.

Padova Palazzo del Bo con bambini Sala Medicina teschi professori

Palazzo del Bo con bambini e ragazzi

Avendo partecipato alla visita guidata di Palazzo Bo, possiamo consigliarla anche alle famiglie con bambini e ragazzi: la guida, molto preparata, mantiene un linguaggio comprensibile anche per i più piccoli, e rende accattivante il percorso raccontando aneddoti e curiosità.

Se siete a Padova, visitate anche la Cappella degli Scrovegni, da poco proclamata patrimonio UNESCO assieme ad altri sette siti affrescati della città.

Commenti su “Padova insolita con i bambini: Palazzo del Bo

  • Sara Bontempi dice:

    Arriva proprio nel momento giusto il tuo articolo, visto che sarò a Padova per qualche giorno e cercavo proprio cosa visitare nel tempo libero, me lo segno subito!

  • Padova finora non era mai entrato nel mio radar prima d’ora ma direi che il Palazzo del Bo è già un ottimo motivo per visitarla. Un luogo che trovo affascinante a partire dagli arredi del rettorato (quella scrivania è un sogno). E poi il teatro anatomico: l’ho visto in alcuni film ma non sapevo proprio che quello fosse il primo.

  • Non conosco molto bene Padova, solamente un pò del centro storico, per questo motivo non conoscevo questo palazzo. A giudicare dalle foto sembra molto bello e suggestivo, ci faccio un pensierino!

  • Mi hai fatti innamorare di questo palazzo, interessante ed inquietante al tempo stesso, che sicuramente merita di essere visto con la calma che merita anche con i bambini. Se dovessi approdare a Padova non esiterei a entrare e a esplorare ogni suo angolo

  • Sono stata spesse volte a Padova eppure non avevo mai visitato Palazzo del Bo. Mi sembra si tratti di un’attrazione davvero interessante, sia per i grandi che per i più picoli.

  • E’ da una vita che vorrei vedere il teatro anatomico ma ammetto che in compenso non sapevo quasi nulla del Palazzo del Bo (a parte il nome). Questo tour guidato sembra proprio l’occasione giusta per organizzare… ora devo solo trovare il tempo!

  • Ricordo di esserci stata in terza superiore ma ho ricordi sfuocati di quella gita, fatta di volata vista la distanza con Pavia e per la moltitudine di cose da vedere che alla fine abbiamo visto di fretta. Mi piacerebbe tornare a Padova e concedermi una visita di almeno 5 giorni, per assaporarmi bene ogni suo luogo.

  • Sono anni che penso che dovrei vedere Padova e con questo tuo articolo ho sciolto ogni dubbio, alla prima occasione ci devo andare, bellissimo questo palazzo

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