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Sardegna autentica, tra miniere e borghi fantasma

Alla scoperta della Sardegna più autentica, tra miniere abbandonate, borghi fantasma e antichi sentieri dei minatori.

Poco conosciuto dai grandi flussi del turismo di massa, il Parco Geominerario della Sardegna è un vero paradiso per gli amanti dell’outdoor e di esperienze autentiche.
La Sardegna da tempi antichissimi ha sfruttato le sue risorse minerarie, ma fu soprattutto la Rivoluzione Industriale a dare un nuovo volto a questa terra.
In questo periodo sorsero decine di villaggi minerari, veri e propri centri pulsanti di vita dedicati all’estrazione e alla lavorazione dei minerali. Erano città in miniatura, con tutti i servizi utili alla vita quotidiana dei minatori e delle loro famiglie: scuole per i bambini, negozi, uffici postali e ambulatori medici.

Oggi, questi complessi minerari, ormai in disuso e disabitati, sono diventati suggestive testimonianze di archeologia industriale: Sardegna autentica da scoprire!

Galleria Henry a Buggerru (Provincia del Sud Sardegna)

Il Parco Geominerario del Sulcis Iglesiente è un luogo unico al mondo, un vero e proprio monumento alla tecnologia industriale e alla tenacia degli uomini che, con il loro duro lavoro, hanno plasmato questo territorio straordinario. Tra le sue miniere più caratteristiche, spicca la Galleria Henry a Buggerru.

Percorrendo i tunnel scavati nella roccia, vi troverete catapultati indietro nel tempo, all’epoca d’oro dell’estrazione mineraria. La Galleria Henry, messa in sicurezza e visitabile su prenotazione, vi condurrà all’interno della miniera di Pranu Sartu, la più celebre e produttiva di Bugerru.
Il vostro viaggio avrà inizio a bordo di un trenino elettrico – un vero spasso per i più piccoli- che vi condurrà lungo il percorso della vecchia ferrovia a vapore. Al termine del tragitto, potrete esplorare a piedi la galleria “pedonale”, un tempo percorsa dai muli da soma, immergendovi completamente nell’atmosfera della vita mineraria di un tempo.

Informazioni e prenotazioni su www.visitbuggerru.it

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Porto Flavia, a Masua (Provincia del Sud Sardegna)

Porto Flavia, non è solo un monumento di archeologia industriale, ma un vero e proprio capolavoro ingegneristico. Progettato per migliorare le condizioni di lavoro dei minatori e ottimizzare i tempi e i costi di trasporto del minerale, rappresenta una testimonianza tangibile dell’ingegno e del progresso umano.
Prima della sua realizzazione, nel 1924, infatti, il trasporto del minerale avveniva in modo estremamente gravoso: caricato a mano su piccole imbarcazioni, veniva trasportato al porto di Carloforte per poi essere caricato su grandi navi dirette in tutto il mondo. Porto Flavia ha rivoluzionato questo sistema.
Grazie a un’ingegnosa ferrovia che correva all’interno della falesia, i minerali venivano trasportati direttamente ai silos di stoccaggio. Un innovativo sistema di nastri trasportatori li trasferiva poi direttamente nelle stive delle grandi navi, ormeggiate di fronte.

Informazioni e prenotazioni su www.iglesiasturismo.it e al telefono 0781 274507

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Grotta di Santa Barbara, a Iglesias (Provincia del Sud Sardegna)

Nascosta nelle profondità della Miniera di San Giovanni a Iglesias, la Grotta di Santa Barbara è un vero e proprio gioiello naturale. Rinvenuta casualmente dai minatori nel 1952 durante lo scavo di un pozzo, la grotta è oggi un’oasi di bellezza sotterranea accessibile al pubblico.
Tappezzano le pareti cristalli tabulari di barite bruno scuro e concrezioni opalescenti di calcite, con stalattiti e stalagmiti alte fino a venticinque metri.
Per la gioia dei bambini, il primo tratto della grotta è raggiungibile a bordo di un trenino, che dopo un percorso di 700 metri, conduce a un ascensore che sale lungo un pozzo.

Per informazioni e prenotazioni www.iglesiasturismo.it e al telefono 0781 274507

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Villaggio Normann, a Gonnesa (Provincia del Sud Sardegna)

Tra i comuni di Iglesias e Gonnesa, si trova il Villaggio Normann, un borgo minerario immerso nella bellezza selvaggia della montagna di San Giovanni.

Il Villaggio Normann, costruito agli inizi del Novecento dalle società minerarie per ospitare i loro dipendenti, ha conosciuto anni di abbandono, ma negli ultimi anni è tornato a vivere. Una ventina di famiglie infatti hanno scelto di abitare qui. Si sono unite in associazione con lo scopo di tutelare e promuovere i villaggi minerari disseminati in tutta la Sardegna. Un baluardo di resistenza contro l’oblio e di amore per le proprie radici. Grazie al lavoro instancabile dei volontari, i vecchi sentieri sono stati riportati alla luce e nel corso dell’anno vengono organizzati eventi e attività esperienziali di conoscenza del territorio.

Per informazioni visita il sito ufficiale del Villaggio Norman

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Miniera e borgo fantasma dell’Argentiera, a Nurra (Sassari)

Un villaggio fantasma dal passato minerario è stato recentemente integrato in un progetto partecipato di restauro e valorizzazione, il MAR Miniera Argentiera. Un museo minerario a cielo aperto, con installazioni e murales di artisti contemporanei perfettamente integrati nel contesto originale.
Purtroppo, ci è stato segnalato che il sito non sempre riceve l’attenzione e la cura necessaria ad una fruizione davvero piacevole.

Per informazioni visita il sito ufficiale MAR Miniera Argentiera

Miniera e villaggio minerario di Rosas a Narcao (Provincia del Sud Sardegna)

Dopo oltre 150 anni di attività estrattiva, questa miniera metallifera ha chiuso i battenti nel 1980, ma, attraverso una oculata politica di recupero e di riconversione, non solo è oggi un Ecomuseo, ma si è trasformata in una struttura ricettiva unica e autentica. Il percorso espositivo si articola in tre sezioni: il Museo Geo-Mineralogico e Storico, la Galleria Santa Barbara e il Museo di Archeologia Industriale.

Ci sono poi gli alloggi dei minatori , ristrutturati e riconvertiti in albergo diffuso.
Nel tipico paesaggio sardo, tra lecci e arbusti di macchia mediterranea, si aprono sentieri naturalistici ideali per il trekking, le escursioni in mountain bike o le passeggiate a cavallo.

Miniera di Funtana Raminosa a Gadoni (Nuoro)

Immersa nel cuore della Barbagia di Belvì, Funtana Raminosa è stata uno dei giacimenti di rame più ricchi d’Europa, unico in Sardegna.

Inserita tra le otto aree che compongono il Parco Geominerario della Sardegna, riconosciuto come Geopark dall’UNESCO, Funtana Raminosa è un museo minerario a cielo aperto e sotterraneo, accessibile al pubblico su prenotazione.
Potrete ammirare i resti degli impianti minerari dell’epoca, tra cui macchinari funzionanti, all’avanguardia per il loro tempo e ancora oggi in ottimo stato di conservazione. Un vero e proprio tuffo nella storia, che vi permetterà di comprendere le tecniche estrattive e di lavorazione del rame impiegate nel passato.
Sfruttata già in epoca nuragica e romana, dopo varie gestioni che si susseguirono nel corso del Novecento, vide la nascita di un piccolo villaggio minerario.
Verso la fine degli anni Sessanta ebbe inizio la crisi mineraria e, nel 1983, Funtana Raminosa chiuse definitivamente.
Oggi gli ex minatori e i loro figli sono le guide che vi porteranno alla scoperta degli impianti, dal 2020 aperti al pubblico.

Sardegna autentica e lenta: il Cammino Minerario di Santa Barbara

E se vorrete scoprire con lentezza, a passo d’uomo o ruota di mountain bike i tanti siti del Parco Geominerario della Sardegna, avventuratevi lungo le tappe del Cammino di Santa Barbara.

Lungo il cammino minerario potrete ripercorrere gli antichi sentieri dei minatori, riportati in vita grazie al progetto virtuoso della Fondazione omonima, in sinergia con comuni e parroci locali.
Fil rouge devozionale è proprio il culto di santa Barbara, patrona dei minatori, le cui chiese punteggiano questo splendido itinerario storico e naturalistico del sud ovest della Sardegna.
L’intero cammino è lungo ben 500 chilometri in 30 tappe, tra mare, monti, miniere attraverso 8.000 anni di storia.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara è un’occasione per vivere un’esperienza di viaggio autentica e responsabile. Un percorso che invita a rallentare il passo, a riscoprire il contatto con la natura e a valorizzare le tradizioni locali. Un modo per contribuire alla rinascita del territorio, sostenendo le piccole imprese e l’economia locale.

Il Cammino rappresenta uno spiraglio di luce nel buio della crisi che ha colpito le industrie pesanti del Sulcis. Un’intuizione che ha saputo trasformare un luogo segnato dal declino in una meta ambita per viaggiatori da tutto il mondo. Un esempio virtuoso di come il turismo possa diventare un motore di sviluppo sostenibile, capace di rigenerare un territorio e ridargli nuova vita.

Visitate il sito ufficiale de Il Cammino Minerario di Santa Barbara, per tutte le tappe, l’elenco delle strutture ricettive lungo il cammino, e per partecipare (se minori di anni 35) a Leg’s Go in Cammino. Con una piccola donazione potrete addirittura dormire gratuitamente nelle strutture convenzionate!

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Perché visitare le miniere con i bambini?

Se viaggiate in Sardegna con bambini e adolescenti al seguito, la visita alle miniere e ai villaggi fantasma potrà essere una valida alternativa alla giornata in spiaggia. Sarà un’esperienza autentica di conoscenza della storia e del territorio di questa meravigliosa regione.

Scopri anche le più belle spiagge della Sardegna con i bambini!

Commenti su “Sardegna autentica, tra miniere e borghi fantasma

  • Uno dei miei sogni più grandi dato che sono una mineralogista: poter fare un viaggio abbastanza lungo in Sardegna da permettermi di visitare tutti i suoi siti minerari! In questo articolo hai davvero incluso molti luoghi interessanti in tal senso quindi non posso non salvarlo!

  • Conosco solo Porto Flavia di fama ma non sono stata in nessuno di questi posti. Mi aspettavo di trovare le miniere abbandonata di Ingurtosu. La visita al villaggio è molto emozionante, personalmente mi ha messo un po’ d’angoscia ma lo consiglio!

  • Molta gente pensa che la Sardegna sia solo mare da urlo, ma in effetti c’è anche molto altro da vedere. Io personalmente non ci sono mai stata, ma quando lo farò sicuramente dedicherò del tempo ad esplorare l’entroterra e non solo a stare sdraiata su una spiaggia!

  • Questo articolo offre una bellissima prospettiva per visitare una Sardegna diversa dal solito, per chi come noi scalpita già al secondo giorno della classica “vita da mare”. Che sia il tassello che ci mancava per decidere di organizzare un viaggio nell’unica regione italiana in cui non abbiamo mai messo piede? Potrebbe essere! Grazie Teresa

  • Io non conosco affatto la Sardegna, sono controcorrente lo so, ma questi luoghi sono davvero belli e interessanti. Finalmente qualcosa di diverso dalle solite spiagge che sì sono meravigliose, mai io amo la storia e i racconti che hai citato mi piacciono di più.

  • Interessantissimo questo articolo che potrebbe essermi utile in un prossimo viaggio nell’isola. Una Sardegna diversa da quella che siamo abituati a vedere. Tratti autentici che parlano di storie di vita passate ma di cui è importante mantenere memoria. Molto attraente il Cammino Minerario di Santa Barbara.

  • Ma che bel tour della Sardegna, davvero insolito e ricco di spunti. Ci sono stata 2 o 3 volte ma sempre tramite esperienze organizzate da altri, dunque non ho visto che spiagge (per altro, bellissime). Ottimi spunti

  • Sicuramente una Sardegna diversa dalla solita immagine conosciuta legata al bel mare, io, come tanti, in effetti non conosco questa parte ma come tanti mi sono sempre avvicinata a questa regione per vacanze marine in mare stupendo. Ottimo spunto per vacanze diverse

  • Conosco poco la Sardegna essendoci stata solo per lavoro, ma questo itinerario al di fuori dei soliti clichè mare-spiagge è davvero interessante!

  • Una Sardegna che normalmente non si inserisce in un viaggio in questa terra dalle spiagge così meravigliose e invece mi piacerebbe proprio vederla così come l’interno. Bisognerebbe starci almeno un mese e possibilmente fuori stagione!

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