Sardegna cosa fare con bambini

Guida alle vacanze in Sardegna con i bambini

Isola delle meraviglie, di epiche avventure marine per i bambini, di spiagge bianche ove perdere la cognizione del tempo per i grandi: eppure la Sardegna può essere molto più di una vacanza al mare in famiglia.
È possibile scoprire questa magica terra oltre gli stereotipi?
L’isola accoglie storie, lingue, visi, ambienti complessi. Non solo quindi le meravigliose coste, su cui si intercettano quasi tutte le attenzioni, ma anche un entroterra poco noto e commovente, ricco di bellezza, di tradizioni, di contrasti.
Fare le vacanze in Sardegna con la famiglia, può essere l’occasione per scoprire quest’isola anche nei suoi aspetti meno appariscenti: ebbene anche questi, oltre alle spiagge bianche borotalco e al suo mare caraibico, vi vorremmo raccontare.

E letta questa guida, sarete voi a scegliere dove andare in Sardegna con i vostri bambini! Dove vi porta il cuore?

Sommario

Dove andare in Sardegna con la famiglia? Le spiagge più belle con i bambini

Il segreto delle spiagge più belle risiederebbe, secondo alcuni ricercatori britannici, in una formula matematica! La purezza della sabbia, il colore del mare, la bellezza del panorama: l’equipe è riuscita a sintetizzare queste ed altre 25 variabili, in una formula che promette di individuare le spiagge più belle del mondo. E ovviamente tra queste ci sono quelle della Sardegna!

Spiagge del Nord Sardegna in famiglia (Gallura)

Quali sono quelle più adatte alle famiglie con bambini, ma che soddisfino le esigenze di noi adulti esteti, magari un po’ selvagge e frequentate dagli insider?

Incisa dal vento e dalle correnti, la costa nord della Sardegna si snoda in un collier di insenature e spiagge, dove il turchese del mare è declinato in ogni sua sfumatura.

La Spiaggia de la Sciumara (Sassari)

La Spiaggia de la Sciumara è ampia e composta da renella, con fondale basso e tanti pesciolini. Per metà libera e metà attrezzata con ombrelloni e lettini dispone di scuola di vela e di surf e noleggio di tavole.

La Maddalena – Spiaggia di Cala Coticcio (Sassari)

La Spiaggia di Cala Coticcio si trova in un’area protetta, con accessi regolamentati.
È possibile raggiungerla a piedi lungo un sentiero di circa due chilometri, con alcuni tratti ripidi, solo previa prenotazione e con una guida autorizzata (per un totale di circa 30 euro a persona).

Più comodo arrivare via mare, con mezzi propri o con escursioni organizzate, sempre rispettando le regole dell’Area protetta. Bisogna infatti fermarsi a circa 70 metri dalla spiaggia e percorrere l’ultimo tratto in acqua per raggiungere una delle 2 piccole spiaggette.

Sardegna spiagge belle Gallura La Maddalena con bambini

Spiaggia di Cala di Trana (Sassari)

Grandi dune sabbiose incorniciate da una vegetazione selvaggia e mare cristallino: per raggiungere la Spiaggia di Cala di Trana, priva strutture, vi aspetta una camminata di circa 50 minuti. Il consiglio è di percorrere il sentiero nelle ore più fresche, con scarpe da trekking o da ginnastica e scorte di cibo e acqua per la giornata. Il percorso prevede passaggi ripidi, non adatto ai bambini piccoli. Questa lieve complessità rende la spiaggia, solo la mattina, più tranquilla e meno affollata di altre. Nel primo pomeriggio, infatti, barconi turistici sbarcano sulla spiaggia decine di bagnanti.
Da evitare in caso di maestrale o di venti da nord.

Porto Pollo (Sassari)

Ci troviamo ora circa a metà strada fra Santa Teresa di Gallura e Palau: Porto Pollo unisce la terraferma alla piccola Isola dei Gabbiani tramite una striscia di sabbia in mezzo al mare. È spesso battuta dal vento e per questo motivo è consigliata solo se in famiglia siete appassionati di sport velici. In questa elettrizzante atmosfera “californiana”, anche grazie ai bar e ai negozietti tutti in legno bianco, si affollano ragazzi e surfisti alla ricerca della buena onda, o al tramonto di un piacevole aperitivo con dj-set.
Evitate il versante occidentale, ancora più esposto ai venti e adatto solo a surfisti professionisti.

Sardegna spiagge belle Gallura Isola dei Gabbiani

Capo Testa – Valle della Luna (Sassari)

La Valle della Luna è una pianura desolata che si conclude con una splendida cala, nel promontorio di Capo Testa. Dagli anni Sessanta è stata abitata da una comunità hippy, che viveva nelle grotte tutto l’anno, senza telefoni, Tv e moderne comodità. Nell’estate del 2023 il Comune ha fatto però sgomberare la zona da questi abitanti abusivi, ma la possibilità di incontrare qualche stravagante personaggio c’è ancora!
La zona è meravigliosa dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, per il paesaggio lunare e selvaggio. Le imponenti rocce di granito (i cosiddetti tafoni), plasmate dal vento, assumono i caratteri più bizzarri e spettacolari e rendono i suoni ovattati. Molti sentieri si dipartono dai parcheggi: abbiate l’ardire di scegliere i secondari, per conquistare calette nascoste e meno frequentate.

Tutto il comprensorio porta traccia dei trascorsi romani e medioevali, tra moli sommersi e cave di pietra. Lo sapevate che viene proprio da qui il materiale lapideo usato ad esempio nel Pantheon?
A est del faro di Capo Testa, i fondali smeraldo di Li Petri e di Cala Spinosa sono circondati da rocce scultoree. Antiche colonne romane sono adagiate sulla spiaggia e sui bassi fondali.

Sardegna cosa vedere Gallura Capo Testa - Valle della Luna

Spiaggia Li Cossi (Sassari)

Una delle più famose è sicuramente quella chiamata Li Cossi, una piccola perla incastonata tra rocce. Si raggiunge con un sentiero che attraverso la macchia mediterranea, screziata di granito.

Cala Tinnari (Sassari)

Cala Tinnari non è facilmente raggiungibile, ma proprio per questo è poco frequentata e quindi selvaggia. La strada sterrata per raggiungerla è da percorrere a bassa velocità, in stile rally. Dal parcheggio, vi aspettano almeno quaranta minuti di trekking, non adatto ai piccolissimi, con scarpe chiuse.
Ma già dall’alto, respirerete a pieni polmoni la sua incontaminata bellezza.

Interamente costituita da piccole conchiglie e granelli di granito, la spiaggia assume un particolare colore tortora. Acqua spettacolare, perfetta per lo snorkeling.

Spiagge della Sardegna Centro Est in famiglia – Ogliastra

Nella parte centrale della costa orientale della Sardegna, la natura ha saputo in parte proteggersi. Le sue falesie a picco sul mare, imponenti e maestose, hanno creato una barriera invalicabile contro l’intervento umano, preservando la bellezza selvaggia e incontaminata di questo territorio.

Ove presenti, la loro inaccessibilità ha impedito la costruzione di stabilimenti balneari, chioschi e ristoranti, salvando questo paradiso terrestre dall’eccessiva cementificazione.
Le falesie non sono solo un ostacolo, ma anche un invito all’esplorazione. Sentieri trekking si snodano tra le rocce, conducendo a spiagge e calette nascoste. Gli amanti dell’avventura potranno cimentarsi in arrampicate e scalate. Per tutti gli altri ci sono sentieri trekking tracciati, da percorrere con scarpe chiuse in totale sicurezza.

L’invito, quindi, è di raggiungere queste gemme nascoste (Cala Luna, Cala Sisine, Cala Biriala, Cala Mariolu, la Spiaggia dei Gabbiani e Cala Goloritzé) con le proprie gambe e non via mare.
I barconi turistici che trasportano decine e decide di inconsapevoli bagnanti, lasciandoli a pochi metri dalla riva, sono il simbolo di un overtourism che sta creando disastri in tutto il mondo: noi speriamo che i nostri lettori siano promotori di un turismo consapevole e sostenibile.

Golfo di Orosei (Nuoro)

Orosei dà il nome a un golfo ampio, costellato di cale, una più bella dell’altra. Arenili bianchi lambiti da acque smeraldo, falesie a strapiombo sul mare, dove impavidi climbers percorrono il tratto finale di Selvaggio Blu, il trekking più difficile e più incredibile della Sardegna.
Le guide della cooperativa Goloritzè organizzano escursioni in fuoristrada, a cavallo e a piedi.
Il golfo, lungo la costa centro orientale della Sardegna, è come diviso in due parti che si differenziano per le diverse caratteristiche fisiche e geografiche delle zone.
La parte nord è infatti principalmente costituita da una costa sabbiosa che è circondata dalle pinete tipiche del luogo.
Il litorale meridionale, al contrario, è principalmente composto un susseguirsi di pareti a picco forgiate dal lavorio del mare.

Cala Goloritzé (Nuoro)

Tra le più conosciute e suggestive di tutta la Sardegna, Cala Goloritzé è raggiungibile solo con una camminata di circa un’ora, o via mare.
La Lonely Planet l’ha inserita tra le spiagge più belle del mondo e viene da credergli: le alte falesie abitati dai falchi, la sabbia bianca che si mescola a ciottoli dello stesso colore, il grande arco di roccia. E i fondali sono talmente brulicanti di vita da sembrare un acquario.

Per limitare l’overtourism (dovuto al trasporto con barconi turistici) e le sue conseguenze nefaste, l’accesso è limitato ad un massimo di 250 persone giornaliere.
L’ingresso si prenota attraverso l’app “heart of sardinia” a partire dalle 72 ore fino ad un minuto prima dell’arrivo (oppure su whatsapp +39 3495462583).
Pagare il ticket di 6 euro (compreso accesso, parcheggio e il percorso). queste acque paradisiache il costo sarà di 6 euro per gli adulti e 1 euro per il bambini fino ai 10 anni.

Il sentiero per arrivare a Cala Goloritze è lungo circa 7 chilometri (tra andata e ritorno) con un dislivello di circa 460 metri. In discesa l’andata, si affronta in circa un’ora e mezza; più faticoso al ritorno, con due orette di camminata in salita.

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Cala Luna (Nuoro)

Cala Luna è immersa in un contesto selvaggio e incontaminato. La sua sabbia soffice e bianca come il borotalco e le sue acque turchesi creano un’atmosfera da sogno, perfetta per una giornata di relax e divertimento.

Anche Cala Luna è raggiungibile in barca o con un trekking, e dal 2024 diventa a numero chiuso (ma al momento non è dato sapere su quale applicativo prenotare l’accesso).
Per i promotori del turismo sostenibile, Cala Luna è raggiungibile a piedi da Cala Fuili, attraverso un sentiero di circa 7 chilometri con un dislivello di 250 metri. Il percorso, immerso nella natura incontaminata, richiede circa due ore di cammino.

Spiagge del Sud Est Sardegna con i bambini

Dalla dorata Costa Rei alle bianche spiagge di Villasimius, la costa del Sud Est Sardegna vi riserva lingue di sabbia soffice protese nel turchese del mare. La Sardegna Sud Orientale è meta perfetta per un viaggio in famiglia, scopriamo le spiagge più belle.

Cala Pira – Costa Rei (Provincia del Sud Sardegna)

Nel territorio di Castiadas, tra Capo Carbonara e Costa Rei c’è un angolo di paradiso. Cala Pira è senza dubbio una delle più belle spiagge della costa sud-orientale della Sardegna: raggiungibile a piedi o in barca, caratterizzata da un’atmosfera suggestiva e da un mare cristallino perfetto per lo snorkeling.
Arroccata sul promontorio che protegge la spiaggia dai venti del nord, ecco la Torre di Cala Pira.
Raggiungetela a piedi per un panorama mozzafiato sull’isola di Serpentara.

Portu de S’Illixi – Costa Rei (Provincia del Sud Sardegna)

Portu de S’Illixi: una caletta incontaminata raggiungibile solo via mare o attraverso un sentiero trekking, è un vero paradiso per gli amanti della Sardegna più selvaggia.

Spiaggia di Cala Monte Turno (Provincia del Sud Sardegna)

Nel territorio costiero di Castiadas, la Spiaggia di Cala Monte Turno si estende per circa 400 metri lungo lo splendido litorale di Costa Rei, compresa tra lo scoglio di sant’Elmo a nord e la marina di san Pietro a sud. La sabbia  è dorata, con spiaggia attrezzata ma anche con spazi liberi, mare limpido e con bei fondali.

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Punta Molentis (Provincia del Sud Sardegna)

Uno scampolo di paradiso terrestre catapultato nel sud est della Sardegna, a pochi chilometri da Villasimius e dalla provinciale panoramica per Castiadas e Costa Rei: è esattamente questo, Punta Molentis.
Una mezzaluna di sabbia bianchissima, abbracciata da rilievi granitici cosparsi di macchia mediterranea e un’acqua che invita al bagno.

Ma siate pur certo che non troverete solo Adamo ed Eva in questo angolo di meraviglia, ma tutti i loro discendenti: questo per farvi capire che la spiaggia è ambitissima e sovraffollata in estate: provate a raggiungerla all’alba per avere davvero un assaggio di… quella famosa mela!

Per limitare l’overtourism, la spiaggia è a numero chiuso. La gestione degli accessi è stata affidata alla Villasimius srl. Sono stati riservati 150 posti su prenotazione e per i restanti posti viene rispettato esclusivamente l’ordine d’arrivo.

Spiagge del Sud Sardegna con i bambini

Le spiagge del sud della Sardegna sono generalmente più lunghe e sabbiose rispetto alle altre zone, e spesso circondate da sinuose dune di sabbia che rendono ancora più suggestivo il panorama.

Sardegna Sud spiagge dove andare con bambini

Solanas (Cagliari)

Solanas è una vasta distesa di sabbia dorata grossa (che non si appiccica ai piedi), in gran parte libera, ma con alcuni stabilimenti e grande parcheggio gratuito.
È frequentata da molti sardi, e questo la dice lunga sulla sua bellezza.
Il fondale marino presenta uno scalino, che lo rende subito abbastanza profondo, per cui cautela con i bambini piccoli.

Porto Pino e la Spiaggia Is Arenas Bianca  (Provincia del Sud Sardegna)

Una sfilata di dune bianche alte fino a trenta metri e un mare cristallino, teatro nelle giornate più ventose di temerari surfisti: ecco Porto Pino e la Spiaggia Is Arenas Bianca, nel territorio di Teulada.
Una volta parcheggiato, vi aspetta una piacevole passeggiata di circa dieci minuti sugli argini della laguna che precede la spiaggia. Potrete avvistare fenicotteri rosa, martin pescatore e altri uccelli acquatici.
Il mare è perfetto per i bambini, perché il fondale degrada dolcemente.
Sull’arenile troverete anche un bar/ristorante e la possibilità di noleggiare ombrelloni e lettini.
Attenzione: Parte del litorale è accessibile solo durante il periodo estivo, in quanto ricade all’interno di un poligono militare. È importante informarsi sulle date di apertura e chiusura della spiaggia prima di pianificare la vostra visita.

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Spiagge del Sud Ovest Sardegna con i bambini

Il vento di Maestrale non è molto amato dai bagnanti, e forse anche per questo le spiagge della Sardegna sudoccidentale, dove spira più spesso che altrove, sono rimaste fuori dai classici circuiti turistici. Anche il disegno frastagliato della costa è quasi irriverente, con alte falesie che si alternano a lingue di sabbia dorata, con rimandi sahariani di alte dune di sabbia.

Se amate luoghi selvaggi, ecosistemi intatti, e magari progettate di sfruttare una giornata di troppo vento per visitare il Parco geominerario della Sardegna, con le sue miniere e villaggi fantasma, ecco le spiagge più belle e particolari che vi aspettano del Sulcis Inglesiente

Cala Domestica e Cala Lunga (Provincia del Sud Sardegna)

Cala Domestica appare inserita in una sorta di fiordo, con il vantaggio di essere protetta dal Maestrale e di esibire un fondale ricchissimo di vita. La prima cala che si incontra provenendo dal parcheggio è attrezzata con sdraio, ombrelloni e un bar. Seguendo invece il sentiero sulla destra si raggiunge, passando da una galleria scavata nella roccia dai minatori, una caletta nascosta, chiamata Cala Lunga, molto più piccola e più selvaggia.

Raggiugete con una passeggiata di quindici minuti la Torre Aragonese, costruita nella seconda metà del ‘700 dagli spagnoli. 

spiagge Sardegna Sud Ovest con bambini Cala Domestica

Piscinas (Provincia del Sud Sardegna)

Il National Geographic l’ha inserita tra le spiagge più belle del mondo, per il contesto unico e straordinario, dove dune alte fino a 100 metri si estendono dal mare all’entroterra per un paio di chilometri.
Piscinas è un deserto in miniatura di incredibile bellezza e in continua trasformazione, a causa della costante opera dei Maestrale, che si diverte a plasmare le dune a suo piacimento.
Per raggiungere la spiaggia, attraverserete la suggestiva Valle de is Animas, tra le rovine borgo fantasma Ingurtosu. Vi sembrerà davvero di entrare in un vecchio film western.
Per oltre un secolo, Ingurtosu fu sede amministrativa delle miniere della zona. Oggi è abbandonato, e i ruderi delle case dei minatori, degli impianti, delle laverie, dei carrelli arrugginiti raccontano una storia affascinante.

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Spiagge dell’Ovest Sardegna con i bambini

Cala dell’Argentiera (Sassari)

Cala dell’Argentiera, situata nel comune di Sassari a circa 40 km di distanza, è una spiaggia paradisiaca per le famiglie con bambini.
Il fondale basso e ghiaioso, che digrada abbastanza dolcemente, crea un ambiente sicuro e ideale per i giochi in acqua dei più piccoli.
Sono presenti bar, ristoranti e stabilimenti balneari che offrono servizi e comodità per le famiglie, come noleggio lettini e ombrelloni, aree giochi dedicate e animazione.
Oltre al mare incantevole, Cala dell’Argentiera è anche un museo a cielo aperto: i ruderi delle miniere abbandonate e la chiesetta di Santa Barbara raccontano ancora il passato minerario del luogo.

Spiaggia di Is Arutas (Oristano)

Is Arutas, conosciuta anche come la “spiaggia dei chicchi di riso“, è il fiore all’occhiello del territorio di Cabras, nella penisola del Sinis nell’Ovest Sardegna. È un arenile molto particolare, costituito da granelli di quarzo, tondeggianti e levigati dalle onde, i cui colori declinano in un’infinità di sfumature: dal bianco candido al rosa tenue, passando per tutte le tonalità del verde.
Sembra che questa spiaggia abbia origine dal basamento di granito, che si trova sul fondale marino al largo della spiaggia e che affiora nell’Isola di Mal di Ventre. In milioni di anni, tutti i materiali sono stati completamente disgregati, ad eccezione del quarzo.
Mi raccomando, come per tutte le spiagge della Sardegna, è severamente vietato asportare campioni di sabbia!

Sardegna Ovest bambini Spiaggia di Is Arutas

Mari Ermi (Oristano)

Molto simile alla vicina e molto più famosa spiaggia di Is Arutas, ma meno affollata e composta sia da granelli di quarzo bianco e rosa che da sabbia chiara.
Mari Ermi è un paradiso naturale racchiuso nell’area Marina protetta dell’isola di Mal di Ventre.
È circondata da un sistema dunale e anticipata uno stagno abitato da molteplici varietà di volatili, tra cui il fenicottero rosa.

Sardegna vacanze con bambini Stagno della spiaggia di Mari Ermi Cabras Oristano

Cosa fare in Sardegna in famiglia? Trekking ed esperienze uniche

C’è chi si chiede cosa fare e cosa vedere in Sardegna oltre alle sue splendide spiagge e al suo mare cristallino. Se siete famiglie lettrici di questo blog, probabilmente anche voi vorrete esplorare, in punta di piedi e con rispetto per ambiente e persone, la Sardegna più autentica e meno turistica.
Immergetevi nei paesaggi selvaggi e nei trekking mozzafiato dell’Altopiano del Golgo, incuneatevi nel ventre delle miniere dismesse del Sulcis Iglesiente.
Viaggiate lenti, sul trenino verde che da più di 130 anni collega l’interno della Sardegna alla costa. Immergetevi con i delfini, accompagnati da biologi marini!

Passeggiate con i bambini, trekking e miniere in Sardegna

Promessa mantenuta: non solo mare, in Sardegna, ma tante attività, passeggiate facili, trekking ed escursioni da fare nel suo entroterra o anche sulla costa, magari con vista mare.

Trekking sull’Altopiano del Golgo

Ricco di sentieri e testimonianze storiche, chiese e antichi monumenti, grotte e picchi rocciosi, l’Altopiano del Golgo è un territorio selvaggio con panorami da cartolina, a poca distanza da Baunei.
Nella lussureggiante macchia mediterranea, incontrerete qua e là mucche, asinelli e maiali. Prestate attenzione a questi birbanti, che tenteranno di scipparvi qualsiasi cosa commestibile!

Al cento dell’altopiano, c’è una piccola chiesetta, dedicata a San Pietro, che sembra uscita da un film messicano. Proprio da qui parte la rete di sentieri, che porta alle cale più belle dell’Ogliastra: cala Goltoritze, cala Sisine e cala Biriola, cala Mariolu e a quello che viene definito il trekking più esaltante della Sardegna: Selvaggio Blu.
Noi non lo abbiamo ancora testato, ma sappiamo che ci sono versioni “Light” adatte anche alle famiglie con bambini e adolescenti, purché amanti delle escursioni nella natura.
Le guide della Cooperativa Goloritzé organizzano escursioni meravigliose, anche con supporto di fuoristrada.
A portata di tutti invece la grande scultura naturale a forma di volto umano, nella alte pareti di Genna S’Armentu lungo il Bacu Dolcolce.
Se infine siete curiosi di affacciarvi su una delle voragini più profonde del mondo, che scende fino a 200 metri, dirigetevi verso Su Sterru.

Escursioni al Parco della Giara

La Giara è un complesso di altipiani basaltici di origine vulcanica, nella parte centrale della Sardegna. Dal 1995 è riconosciuta come area SIC (Sito di Interesse Comunitario).
Nel Parco della Giara potrete osservare con i vostri bambini i Cavallini della Giara, gli ultimi cavalli selvaggi in Europa, la cui origine è misteriosa. Non avendo infatti i paleontologi mai trovato in Sardegna fossili di equini, si teorizza che il cavallino fu introdotto nel periodo nuragico o nel periodo punico.
Ma, oltre a questi splendidi animali, la Giara è popolata da cinghiali, volpi, martore, ricci, conigli, lepri, gatti selvatici e tanti tipi di uccelli.
Potrete esplorare il Parco in autonomia, o su prenotazione, affidarvi alle visite guidate.

Alla scoperta delle miniere del Sulcis Iglesiente

Tra ruderi di antichi villaggi, gallerie minerarie dismesse e binari arrugginiti, la Sardegna mostra un volto inedito, quello selvaggio e incontaminato che resiste all’avanzare del cemento.

La Sardegna vanta un ricco patrimonio minerario, con oltre 467 miniere sparse per tutto il territorio. Tra queste, alcune si distinguono per il loro particolare fascino e per essere state convertite in obiettivi turistici. Importanti progetti di recupero, valorizzazione e fruizione dei siti minerari hanno offerto alle comunità locali una opportunità di crescita culturale e di recupero della memoria storica.
Questi progetti hanno anche avviato un processo di destagionalizzazione e diversificazione dell’offerta, con proposte di turismo sostenibile.

La miniera di Montevecchio, a Guspini, è stata una delle miniere più importanti d’Italia, estrattrice di piombo e zinco.

La miniera di Su Zurfuru, a Fluminimaggiore, è stata una miniera di fluorite. Entrambe nella Provincia del Sud Sardegna, sono oggi aree archeologiche minerarie visitabili, per scoprire assieme ai bambini i processi di estrazione e lavorazione dei minerali.

A Bugerru non perdetevi, all’interno della miniera di Pranu Sartu, la Galleria Henry, visitabile con un trenino. L’opera si snoda come un tortuoso labirinto tra le viscere della roccia, frutto dell’ingegno umano che nel lontano 1892 ideò l’impiego di una locomotiva a vapore. Questo sistema rivoluzionario sostituì i lenti trasporti con i muli.

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Il Cammino Minerario di Santa Barbara

Dove un tempo sbuffavano i fumi delle miniere, oggi risuonano i passi dei viaggiatori lenti. Il Cammino Minerario di Santa Barbara è una rete di sentieri lunga 500 chilometri, che si snoda tra le suggestive lande del Sulcis Iglesiente Guspinese, in Sardegna. Attraverso 30 tappe, il Cammino conduce alla scoperta di un territorio ricco di storia, cultura e bellezze paesaggistiche. Miniere dismesse, borghi fantasma e siti archeologici si alternano a spiagge incontaminate, macchia mediterranea e panorami mozzafiato.

Leggete questo approfondimento sulle miniere della Sardegna e i suoi villaggi minerari fantasma.

Esperienze uniche da fare in Sardegna con bambini, oltre al mare

Se nella vostra idea di vacanza in Sardegna aleggia il desiderio di scoprire l’anima dell’isola, troverete un’infinità di esperienze uniche che renderanno il vostro viaggio con i bambini e ragazzi davvero speciale. Eccone alcune. Dal Trenino Verde a Progetto Natura Sardegna, fino ai borghi dove nel Sessantotto sono nati i primi murales.

Trenino Verde di Sardegna

A bordo di uno speciale trenino a scartamento ridotto, vi troverete immersi nei paesaggi più selvaggi e incontaminati della Sardegna. Un viaggio lento vi condurrà nel cuore autentico dell’isola, attraverso suggestive gole, verdi vallate e borghi poco turistici.
Il Trenino Verde propone cinque itinerari che attraversano le zone più suggestive della Sardegna, in 437chilometri.
La tratta più famosa di 62 chilometri parte della stazione di Arbatax, fra le barche di pescatori, e attraversa paesaggi sorprendenti e borghi fascinosi. Avanzando verso il Gennargentu tocca Tortolì, Elini e Lanusei, passando poi vicino al Lago Alto del Flumendosa. All’arrivo a Gairo Taquisara, potrete visitare i villaggi fantasma di Osini Vecchio e di Gairo Vecchio, abbandonati dal 1951 a causa di una terribile alluvione.

Il calendario per il 2024 del Trenino Verde

Cagliari-Mandas. Tutti i sabati, dal 4 maggio al 26 ottobre.

Mandas-Laconi. Tutte le domeniche, dal 5 maggio all’8 dicembre.

Arbatax – Lanuseo – Gairo. Tutti i mercoledì e le domeniche, dal 16 giugno al 13 ottobre.

Macomer – Bosa. Nelle seguenti domeniche: 5-12-19 maggio; 16 giugno; 8-15-22-29 settembre; 6-13-20-27 ottobre.

Luras – Tempio. Tutte le domeniche, dal 12 maggio all’8 dicembre.

Trenino Verde di Sardegna esperienze bambini

Progetto Natura, per avvistare delfini (Alghero)

Non semplici escursioni per avvistare delfini, ma un vero progetto scientifico realizzato da biologi marini e guide ambientali certificate: Progetto Natura è infatti la prima azienda di dolphin watching scientifico in Sardegna.
Durante la navigazione, ricercatori e guide vi racconteranno abitudini e curiosità su questi meravigliosi mammiferi marini, permettendovi di osservarli, una volta avvistati, rispettosamente e consapevolmente.
Durante l’avvistamento, potrete anche ascoltare i suoni prodotti per comunicare, grazie all’idrofono presente a bordo e alle conoscenze delle guide.
L’escursione si conclude con un’appagante esperienza di snorkeling assieme ai biologi marini.

Sardegna esperienze bambini Progetto Natura dolphin watching delfini Alghero

Parco Aymerich di Laconi (Oristano)

Un paradiso per piccoli botanici, il Parco Aymerich di Laconi.
L’artefice di questa preziosa e inusuale riserva naturale fu don Ignazio Aymerich Ripoll, appassionato di botanica, che importò piante rare a partire da metà XIX secolo, in ogni suo viaggio fuori dall’Isola.
Dopo la passeggiata nel parco, visitate anche l’ottocentesco palazzo Aymerich, sede del museo della statuaria preistorica in Sardegna.
Qui è esposta la più ampia e collezione di menhir della Sardegna, rinvenuti nelle necropoli prenuragiche megalitiche del Sarcidano.

Passione murales e street art? Non solo San Sperate e Orgosolo!

Se la street art è una passione di famiglia, in Sardegna vi aspettano molti borghi che grazie ai murales hanno incentivato nuovi turismi sostenibili.
Tutto ebbe inizio nel1968, anno di grande fermento politico-culturale e di rivoluzioni. Proprio in questo contesto, Pinuccio Sciola, artista sardo di fama internazionale, diede vita a uno dei primi esempi di street art in Italia, coprendo di calce i muri in ladiri (mattoni d’argilla cruda e paglia) di San Sperate. Arrivarono poi colori e disegni. Nacquero così i primi murales, mezzo esperssivo potente e democratico, capace di raccontare storie, denunciare ingiustizie e celebrare la bellezza.
Sciola, con la sua opera, non solo diede vita a un capolavoro artistico, ma anche a un vero e proprio movimento culturale. Mosso da un profondo amore per la sua terra e da un forte senso di identità nazionale, l’artista puntò alla riscoperta del patrimonio culturale e alla salvaguardia del mondo rurale.

Ma non solo! Nel tempo San Sperate divenne un modello da seguire per altri paesi della Sardegna, come ad Orgosolo. Qui le opere d’arte trattano tematiche legate alla disoccupazione, all’emigrazione, alle rivendicazioni sociali.
Dagli anni Duemila nuovi progetti di street art diventano strumenti per riqualificare borghi e incentivare nuovi turismi sostenibili.
Nelle città e nei piccoli centri urbani dell’Isola il panorama è eterogeneo: da San Gavino Monreale, dove, grazie alla mappa con le opere geolocalizzate, potrete anche dedicarvi a una divertente caccia al murales, a Macomer, fino ad Ottana, con murales legati alla radicata tradizione carnevalesca.

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Cosa vedere con i bambini in Sardegna oltre alla costa? Siti archeologici e musei

La Sardegna, terra di storia e trdizioni millenarie, offre un’occasione unica per unire divertimento e cultura: un viaggio alla scoperta dei suoi affascinanti siti archeologici e musei insieme ai bambini.

I più bei siti archeologici in Sardegna con i bambini

Dai templi romani affacciati sul mare alle vestigia nuragiche immerse nella macchia mediterranea, l’isola regala un itinerario ricco di sorprese per piccoli e grandi esploratori.

Porto Torres e il suo parco archeologico, con il kit per bambini

Nell’estremo nord-ovest della Sardegna, sorge una delle testimonianze più intatte, caratteristiche e affascinanti della sua epoca romana: l’antica città di Turris Libisonis, oggi Porto Torres, trasformata in un parco archeologico e museo a cielo aperto.
Le vestigia più eloquenti del glorioso passato della città si ammirano nell’Antiquarium Turritano, dove sono custoditi reperti archeologici di grande valore, e nell’area archeologica, che conserva i resti dell’insediamento romano.
Passeggiando tra le rovine, potrete ammirare le lussuose domus decorate con mosaici policromi, le grandi terme pubbliche e private, e le imponenti opere di ingegneria romana, come il Ponte romano, il più grande della Sardegna antica.

In collaborazione con la rivista Focus Junior, il museo ha partecipato al progetto a carattere nazionale “Scopri il tuo museo“, con realizzazione di un piccolo kit per bambini da scaricare e completare.

Terme Romane di Fordongianus (Oristano)

Nel piccolo paese di Fordongianus, situato nell’area oristanese, si trova uno dei siti archeologici romani più importanti della Sardegna: uno stabilimento termale voluto dall’Imperatore Traiano. Queste terme, in buono stato di conservazione, sfruttavano le acque termali. La peculiarità del sito è che l ‘acqua termale ancora oggi esce a 54 gradi dai condotti, riempendo le antiche piscine.

Sardegna Oristano  cosa vedere bambini Terme Romane di Fordongianus

Area Archeologica di Su Nuraxi (Sud Sardegna)

Nel cuore della Sardegna, immerso in un paesaggio rurale di rara bellezza, sorge il Nuraghe Su Nuraxi Barumini. Più che un semplice sito archeologico, questo complesso monumentale rappresenta un vero e proprio portale verso le origini della civiltà nuragica.

Fu Giovanni Lilliu, illustre studioso sardo, a riportare alla luce il significato del Nuraghe Su Nuraxi Barumini. All’inizio del Novecento, Lilliu intraprese un’opera pionieristica di scavo e analisi, svelando al mondo la complessità e l’ingegno di queste costruzioni megalitiche. Grazie al suo lavoro, nacque il concetto di “civiltà nuragica”, una cultura unica che prosperò in Sardegna tra il Bronzo Medio e la fine dell’Età del Ferro (1900-800 a.C.).

Il Nuraghe Su Nuraxi Barumini, con i suoi 19 metri di altezza e le sue intricate ramificazioni di camere e corridoi, rappresenta l’esempio più emblematico dell’architettura nuragica. Il nuraghe, che significa “mucchio di pietre” e “cavità”, ed indica genericamente un’architettura militare con mura turrite, non era però solo una fortezza, ma un centro pulsante di vita. Qui si svolgevano attività agricole, commerciali e religiose. Un microcosmo perfettamente organizzato, che testimonia l’abilità costruttiva e l’organizzazione sociale di questo popolo antico.

Parco Archeologico di Arzachena: Tomba di Giganti di Coddu ‘Ecchju

A due passi dalla Costa Smeralda, si erge la Tomba dei Giganti di Coddu ‘Ecchju. Costruita tra il 1800 e il 1600 a.C., questa tomba a galleria rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura funeraria nuragica, ancora oggi conservata in modo eccellente.
La tomba si presenta come un’esedra, ovvero una struttura a forma di semicerchio, composta da quattordici stele granitiche. La stele centrale, di quattro metri, è la più alta tra quelle conosciute in Sardegna. All’interno si sviluppa un lungo corridoio funerario, che poteva ospitare fino a 150 corpi.
I defunti venivano deposti all’interno del corridoio, senza apparenti distinzioni di sesso, età o classe sociale. L’inumazione avveniva, con molta probabilità, dall’alto, calando i corpi attraverso un’apertura nel tetto, che veniva poi richiusa con una delle lastre di copertura.

All’interno del Parco Archeologico di Arzachena sono presenti altri siti millenari: la Necropoli Li Muri, con i suoi caratteristici sepolcri a forma circolare, il Nuraghe Albucciu, la Tomba Moru, il complesso nuragico di Malchittu con il suo tempietto, la tomba dei Giganti “Li Lolghi”, il Nuraghe La Prisgiona.
Storia e geomorfologia del territorio sono ben raccontati nel Museo civico Michele Ruzittu.

La promozione turistica del Comune di Arzachena organizza durante il periodo estivo un servizio di navette, che permette di raggiungere i vari siti archeologici e alcuni musei caratteristici del territorio. Si tratta della “Via delle Pietre”, che per tre giorni a settimana vi permetterà di toccare tre itinerari diversi, ognuno composto da due siti archeologici e un museo, con un biglietto comulativo conveniente.

Sardegna Parco Archeologico Arzachena Tomba Giganti di Coddu 'Ecchju

Pranu Muttedu: La Stonehenge Sarda

Dal Sud al Nord dell’isola, sulle tracce dei suggestivi segni della Sardegna preistorica: andate alla scoperta dei menhir, i grandi e misteriosi monoliti di pietra infilati nel terreno.

Un luogo particolarmente suggestivo è il Parco Archeologico di Pranu Muttedu, situato nella piccola località di Goni, nel Gerrei, a sud dell’isola. Qui, in un’area di 200.000 metri quadrati, svettano oltre 60 menhir, che raggiungono anche i 5 metri di altezza. Disposti in coppie, triadi, allineamenti o gruppi, questi monumenti evocano la celebre Stonehenge del Regno Unito, non a caso Pranu Muttedu è soprannominata la “Stonehenge sarda”.

I più bei musei in Sardegna da visitare con i bambini

Complice una giornata di pioggia, o un genitore “museo addicted”, la visita a un museo in Sardegna può rivelarsi un’esperienza inaspettatamente entusiasmante per i bambini.

Parco Museo etnografico S’Abba Frisca (Nuoro)

Un’oasi di natura ed etnografia immersa in uno splendido contesto paesaggistico vi attende con i bambini, a pochi chilometri da Dorgali e Cala Gonone, al Parco Museo S’Abba Frisca.

L’elemento dominante è l’acqua: la sorgente S’Abba Frisca, da cui il parco prende il nome, alimenta fontane, cascate, zampilli e un laghetto cristallino.

Nel cuore del parco, la vecchia azienda agricola è stata ristrutturata e riattata: oggi ospita il museo etnografico più grande della Sardegna. Siete pronti in famiglia ad affrontare un viaggio tra il XVII secolo e l’inizio del XX, per rivivere uno spaccato di vita rurale autentica?
Qui troverete anche una piccola fattoria, con animali domestici e selvatici (cavalli, un bardotto, asini albini dell’Asinara, pecore, pavoni, cinghiali e galline).
Inoltre, in estate, nelle date prestabilite o su prenotazione, potrete assistere alle dimostrazioni di arti e mestieri tradizionali del “Museo Vivente“. Tra le attività proposte, la cottura del pane carasau, la macinatura del grano, la lavorazione della filigrana e tante altre.

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Biddas – Museo dei villaggi abbandonati della Sardegna (Sassari)

C’è un museo, a Sorso, in Sardegna, dove non esistono divieti: a Biddas – Museo dei villaggi abbandonati, i bambini potranno toccare i reperti come in nessun altro luogo.
Grazie al percorso dedicato esclusivamente a loro e alla simpatica mascotte Geridu, i più piccoli vengono introdotti al mondo dell’archeologia.
Il file rouge è quello dello spopolamento dei paesi sardi. Un fenomeno che la Sardegna ha conosciuto in epoche diverse, già dal Medioevo.

Museo delle Maschere Mediterranee (Nuoro)

Il Museo delle Maschere Mediterranee a Momoidada custodisce una ricca collezione di maschere provenienti da tutto il Mediterraneo, offrendo un panorama unico sulla varietà di espressioni culturali di quest’area. Potrete ammirare le maschere tradizionali sarde, come quelle dei Mamuthones e Issohadores di Mamoiada, ma anche maschere provenienti da Grecia, Turchia, Sicilia, Campania e molte altre regioni. Ogni maschera racconta una storia, un rituale, una credenza, svelandovi la ricchezza e la complessità del Mediterraneo.
Attenzione: il museo è oggetto di una radicale riqualificazione architettonica e museografica. È prevista la chiusura del museo fino al 1° Agosto 2024.

MIDI – Museo dell’Immagine e del Design Interattivo (Oristano)

Il Museo dell’Immagine e del Design Interattivo, è un’istituzione unica nel suo genere, nata a Norbello, nel cuore della Sardegna, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il fumetto in ogni sua forma.
Il MIDI rappresenta un vero e proprio tempio per grandi e piccini, amanti del fumetto. Il museo ospita una collezione permanente in continua crescita, che comprende opere di autori sardi, nazionali e internazionali. Rimarrete stupiti nello scoprire quanti artisti sardi, compresa Grazie Deledda, abbia iniziato la sua carriera su giornali a fumetti.
La chicca è il Parco del Fumetto, per immergersi nella storia del fumetto e nel fantastico mondo del grande Charles Schulz, attraverso pannelli e una pittura murale, inseriti all’interno di un percorso botanico.

Museo Archeologico di Cagliari

Il Museo archeologico nazionale di Cagliari è il più importante museo archeologico della Sardegna.
Con la sua vasta collezione di oltre 4000 reperti, il museo racconta un viaggio emozionante che si snoda attraverso quasi 7000 anni, dalla Preistoria all’Alto Medioevo.
Varcando la soglia del museo, vi troverete di fronte a un tesoro archeologico inestimabile, che comprende testimonianze tangibili delle diverse culture che hanno abitato l’isola nel corso dei secoli. Dalle figure ieratiche delle dee madri neolitiche alla maestosità dei bronzi nuragici, dai raffinati gioielli fenici e punici alla monumentale statuaria romana, ogni reperto racconta una storia affascinante.
I servizi educative organizzano spesso eventi ed attività per le famiglie: consultate il sito ufficiale per visualizzare il programma.

Il Museo dell’Arte Mineraria di Iglesias

Iglesias, cuore pulsante dell’attività mineraria sarda, ospita il Museo dell’Arte Mineraria, con una collezione unica di reperti, a testimonianza dell’ingegno e della fatica degli uomini che hanno lavorato nelle miniere sarde.
Potrete ammirare macchine d’epoca, come la perforatrice BBR 13 della Ingersoll-Rand del 1800, esplosivi, attrezzi per il trasporto del materiale e tanti altri oggetti che vi porteranno indietro nel tempo.
Per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, il museo propone visite guidate nelle gallerie sotterranee. Le aree, accuratamente controllate e messe in sicurezza, vi permetteranno di esplorare gli ambienti autentici delle miniere e di rivivere le atmosfere del duro lavoro dei minatori. Raccontate ai piccoli visitatori di come queste gallerie diventarono rifugio antiaereo negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale.
Oltre alle affascinanti testimonianze materiali, il Museo dell’Arte Mineraria dedica il nuovo allestimento multimediale della sala “I mattoni della Terra” alla formazione del paesaggio geografico dell’Iglesiente.

Nuragica, la nuova mostra immersiva a Cagliari

Nuragica non è solo un museo, è un’esperienza multimediale che vi trasporterà indietro nel tempo, alla scoperta dell’affascinante civiltà nuragica. Preparatevi a rivivere la storia di un popolo antico che, a partire da 3500 anni fa, ha plasmato il paesaggio della Sardegna con oltre 10.000 torri di pietra, i nuraghi.

Attraverso spettacolari ricostruzioni, installazioni immersive e l’esperienza di Realtà Virtuale Immersiva con Oculus Quest 2, Nuragica vi guiderà in un percorso emozionante alla scoperta dei segreti della civiltà nuragica.

esperienza di Realtà Virtuale Immersiva in una sala a 10 postazioni Oculus Quest 2

Vacanza in Sardegna con i bambini: ineffabile bellezza

Siete pronti allora per la vostra prossima vacanza in Sardegna con bambini? Avete già scelto se conquistare calette selvagge, incastonate in set di rosee rocce granitiche, o appollaiarvi pigramente su un lettino di uno stabilimento balneare nella spiaggia più bianca dell’isola? Non rinunciate però ad una vacanza variegata con i bambini, per scoprire assieme a loro la cultura e le tradizioni sarde.

Ovunque voi andiate, ricordate che la Sardegna è meta ambita da milioni di viaggiatori ogni anno. Per godervi appieno la permanenza in questo paradiso terrestre, è fondamentale pianificare e prenotare con anticipo le esperienze che si desiderano vivere. Anche alcune spiagge sono a numero chiuso ed accessibili solo su prenotazione.

A proposito di spiagge, se volete scoprirne di nuove, oltre a quelle riportate in questo articolo, leggete anche Sardegna: le spiagge più belle per bambini, anche piccoli

Commenti su “Guida alle vacanze in Sardegna con i bambini

  • Non siamo ancora mai stati in Sardegna e proprio quest’anno un’amica ci ha invitato a passare qualche giorno alla Maddalena. Ti dirò che non vedo l’ora di scoprire le meraviglie di questa zona, sperando solo che vista la stagione non sia molto caotica.

  • Infinite possibilità per incontrare i gusti di ciascuno. A me piacerebbe mescolare varie esperienze, non solo spiagge e acqua cristallina ma darei spazio ad arte e cultura.

  • Hai scritto un vero e proprio compendio di luoghi eccezionali adatti ai bambini e non solo: hai spaziato dalle spiagge ai luoghi storici, dai borghi ai musei e di questo non posso che esserti grata! Mi hai dato degli spunti eccezionali!

  • Un fantastico vademecum per tutti i viaggiatori, per fare una vacanza in Sardegna straordinaria, con o senza bambini! A parte le spiagge spettacolari, trovo molto interessanti i consigli che qui fornisci sui “piccoli musei” particolari che questo territorio riesce a fornire, oltre ai poco conosciuti siti Archeologici. Una vera vacanza a 360 gradi, 365 giorni all’anno!

  • Io ho visitato solo la costa meridionale della Sardegna al momento ma alla luce della mia esperienza posso confermare che le spiagge, spesso basse e sabbiose, sono perfette per i bambini che qui possono davvero divertirsi in libertà.

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