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Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio: nel sogno con i bambini

Contrasti accesi, che scaturiscono pura energia, sono quelli del Giardino dei Tarocchi a Capalbio: benvenuti nel mondo psichedelico di Niki de Saint Phalle con i vostri bambini.
Nelle campagne bucoliche della Maremma Toscana, tra filari di ulivi e viti e campi coltivati, si erge dirompente nella sua esplosione di forme e colori, una foresta di sculture ispirate al gioco dei tarocchi.

Toscana Maremma Capalbio Giardino Tarocchi
Capalbio, Giardino Tarocchi: immerso nella campagna toscana, guardando verso il mare.

Chi è Niki de Saint Phalle? Storia e genesi del Giardino

All’inizio degli anni Cinquanta, la vita di Niki de Saint Phalle sembrava ben lontana da quella di un’artista affermata. Ventiduenne, già moglie e madre, ex modella e aristocratica decaduta, si ritrova ad affrontare un momento buio: il ricovero in manicomio. Un’esperienza traumatica che segnerà per sempre la sua vita, ma che sarà anche la chiave per la sua rinascita artistica e personale.

Come Niki stessa ebbe modo di affermare in seguito, fu proprio l’arte a restituirle la sanità mentale. La pittura, la scultura e la creazione in generale divennero per lei una terapia salvifica, un modo per elaborare i traumi del passato e ritrovare un senso di equilibrio e di sé.

Artista visionaria e poliedrica, esponente del movimento del Nouveau Réalisme, dopo un viaggio a Barcellona, Niki rimase letteralmente ossessionata dai capolavori di Gaudì. Talmente rapita da sognare il suo giardino di sculture, vestite a festa grazie alla tecnica luminescente del trencadís (la tecnica decorativa che accorda frammenti di ceramica e pezzi di vetro colorati, riproducendo una sorta di mosaico con materiali di scarto).

“Nel 1955 andai a Barcellona e vidi per la prima volta il meraviglioso Parco Guell di Gaudì. Capii che mi ero imbattuta nel mio maestro e nel mio destino, tremavo in tutto il corpo. Sapevo che anche io, un giorno, avrei costruito il mio Giardino della Gioia. Un piccolo angolo di Paradiso. Un luogo di incontro tra l’uomo e la natura. Ventiquattro anni dopo mi sarei imbarcata nella più grande avventura della mia vita: Il Giardino dei Tarocchi di Capalbio.”

Niki de Saint Phalle

Finalmente nel 1978, grazie alla donazione di un appezzamento di terreno nei pressi di Capalbio, Niki, supportata dal secondo marito Jean Tinguely e da una squadra di collaboratori e discepoli, dà inizio all’ambizioso progetto, una sorta di esplosiva contaminazione tra Parc Güell e il Giardino di Bomarzo.

“Il Giardino dei Tarocchi di Capalbio non è il mio giardino, ma appartiene a tutti coloro che mi hanno aiutata a completarlo. Io sono l’architetto di questo giardino. Ho imposto la mia visione perché non ho potuto fare altrimenti. Questo giardino è stato fatto con difficoltà, con amore, con folle entusiasmo, con ossessione e, più di ogni altra cosa, con la fede.”

Niki de Saint Phalle

Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio non rappresenta solo un’opera d’arte monumentale, ma è anche il frutto di un profondo viaggio interiore compiuto da Niki de Saint Phalle. Attraverso la creazione di queste imponenti sculture, l’artista ha esplorato tematiche profonde e universali, interrogandosi su concetti quali la maternità, la rinascita e la volontà creatrice.

La tecnica costruttiva

Come venivano realizzate le imponenti sculture? Apre le danze Jean, realizzando un’anima di sostegno in acciaio, sulla quale salda una rete metallica. Con una pompa, spruzza il cemento. Continua Niki, che supportata da dediti discepoli e aiutanti, veste di luce la nuda scultura.
Tutti insieme, per ben diciassette anni vengono risucchiati dal meraviglioso progetto corale nel segno dell’arte, come lo sarete voi, camminando tra le sculture alte fino a quindici metri.

Visita al Giardino dei Tarocchi con i bambini

L’ingresso austero al Giardino, costituito da una lunga muraglia in tufo, è un progetto dell’archistar Mario Botta: ha il compito di separare la realtà, la nostra vita fuori, dal mondo onirico e soprannaturale, che è all’interno.

Capalbio Giardino Tarocchi ingresso Mario Botta
Capalbio, Giardino Tarocchi: ingresso su progetto di Mario Botta

Attraverso un breve percorso in salita arriviamo fino alla piazza centrale, dove irrompono la Papessa sovrastata dal Mago, fuse l’una nell’altra in un unico abbraccio.

I Tarocchi principali

La Papessa dà vita alla grande fontana rotonda al centro della piazza. L’acqua fluisce dalla bocca di questo tarocco, percorrendo una scalinata blu. La struttura della Papessa si rifà a quella dell’orco di Bomarzo, giardino che ha profondamento ispirato l’artista nella creazione di questo parco. All’interno della vasca è posta una scultura meccanica semovente, la Ruota della Fortuna.

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Capalbio, Giardino Tarocchi: l’Imperatrice.

Scegliete liberamente il vostro viaggio iniziatico: dalla piazza, infatti, si snodano itinerari diversi, sui quali Niki ha inciso pensieri, memorie, numeri, citazioni.
Difatti, tutte le figure rapiscono l’attenzione dei piccoli e grandi visitatori. Una sorta di attrazione fatale vi inghiottirà seducente, non provate a resistere!

Entrate nell’Imperatore, che rappresenta la figura maschile nella sua potenza ed esuberanza. Il cortile centrale è circondato da un loggiato, decorato con i più svariati materiali: vetri di Murano, specchi francesi, teschi.

Toscana Capalbio Giardino Tarocchi il cortile dentro l'Imperatore
Capalbio, Giardino Tarocchi: cortile dentro l’Imperatore.

Oppure nell’Imperatrice, casa atelier ricoperta di specchi (i bambini si sorprenderanno scoprendo che Niki de Saint Phalle ci ha realmente vissuto per alcuni periodi durante i lavori).

Passate tra le gambe del tarocco del Sole, o affacciatevi dentro l’Albero della Vita.
Riposatevi sulle panchine ricoperte di mosaici, su gattini suadenti o serpentelli attorcigliati.

Prendevi un po’ di tempo, perché queste suggestioni intense vanno metabolizzate. Il Giardino dei Tarocchi è infatti un viaggio del corpo e dell’anima tra colori, forme, frasi, pensieri, disegni, messaggi e simboli che raccontano una storia per riflettere sul gioco della vita:

“Se la vita è un gioco di carte, noi nasciamo senza conoscere le regole”. Niki de Saint Phalle

Niki muore nel 2002 all’età di 71 anni in California. Secondo le sue ultime volontà, la progettazione Giardino dei Tarocchi si conclude.

Toscana Capalbio Giardino Tarocchi L'imperatore
Capalbio, Giardino Tarocchi: l’imperatore.

Curiosità sul Giardino dei Tarocchi

Vi chiedere come finanziò, l’artista, il suo costoso progetto (spesa totale di circa dieci miliardi delle vecchie lire). Certo, i mecenati che gli donarono il terreno furono decisivi per dare una casa ai suoi sogni (e alle strutture che aveva già iniziato a produrre), ma per il resto? Come retribuire i collaboratori, pagare i materiali, e sopperire al suo stesso mantenimento?

Niki, molto conosciuta, riuscì ad autofinanziarsi firmando un profumo con la Jacqueline Cochran, azienda americana che a quel tempo produceva fragranze iconiche del decennio come Nina Ricci, Carven e Pierre Cardin.
La stessa boccetta era una piccola opera d’arte e le vendite consentirono all’artista di realizzare il suo progetto. Pensate che le bottigliette originali degli anno Ottanta, anche vuote, possono toccare diverse migliaia di euro tra i collezionisti.

Informazioni per la visita del Giardino dei Tarocchi

Data e orario di apertura 2024:
– dal 28 marzo al 15 ottobre, tutti i giorni
– dalle ore 14:30 alle ore 19:30, ultimo accesso alle ore 18:15

Bambini con età inferiore a 7 anni ingresso gratuito.

Cosa vedere nelle vicinanze di Capalbio con i bambini?

A solo un’oretta di macchina potete visitare, sempre in provincia di Grosseto, il Parco Minerario di Gavorrano. Lo trovate, assieme ad altre attrazioni della zna, nell’articolo Da Baratti a Follonica con i bambini.

 

Commenti su “Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio: nel sogno con i bambini

  • Ne ho sempre sentito parlare, ma non ci sono mai stata. So che si tratta di un luogo magico e pieno di colori. Il vostro articolo mi ha confermato che vale la pena andare a dare un’occhiata.

  • Noi siamo stati in Toscana poche settimane fa ma purtroppo non avendo un mezzo motorizzato non abbiamo potuto includere questo parco bellissimo al nostro itinerario anche se è un motivo in più per tornare in Toscana ed esplorarla meglio!

  • Avevo sentito parlare del giardino dei tarocchi e devo dire che mi incuriosisce molto. Non ci sono ancora stata, ma lo terrò sicuramente a mente perchè, da come ho capito, è una meta da non perdere. 😁

  • Questo è sicuramente uno dei luoghi che più mi ispira della Toscana! Non è lontanissimo da me ma nemmeno vicinissimo quindi mi ci vorrebbe un weekend da quelle parti per visitare il tutto. Grazie dell’articolo, lo rileggerò quando programmerò il viaggio a Capalbio!

  • Ho scoperto dell’esistenza di questo giardino grazie a Instagram e grazie al tuo articolo ho conosciuto la sua storia. Non sono ancora riuscita a vederlo, ma spero di fare un salto a Capalbio l’anno prossimo. Tra l’altro non è troppo distante da dove vivo.
    Interessante la collaborazione di Niki con l’azienda di profumi… sai avere ora una di quelle boccette 🙂

  • Molto affascinante la storia della creazione …non mi è chiara una cosa però: come mai il linguaggio dei tarocchi? Una scusa per rendere la visione dell’artista coerente o una passione per l’esoterismo?

    • Ti rispondo con una citazione: “Se la vita è un gioco di carte noi nasciamo senza conoscerne le regole. Nonostante ciò siamo tutti chiamati a giocare una mano.” Niki de Saint Phalle

  • Non lo conoscevo affatto ma lo trovo un posto super interessante! Mi piace che tu abbia raccontato la tecnica costruttiva per la realizzazione di queste sculture e anche l’affinità con le opere di Gaudì. Per non parlare del muro di Botta che divide i due mondi. Spero di visitarlo quanto prima, davvero affascinante

  • Sono stata qualche anno fa in estate al Giardino dei Tarocchi e devo dire che mi è piaciuto davvero molto e sono rimasta sorpresa di trovare una perla così in Toscana!

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