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Visitare Pitigliano e le Città del Tufo: emozioni scolpite nella roccia

Le Città del Tufo, Pitigliano, Sorano e Sovana, narrano una storia millenaria che si dipana tra antiche necropoli etrusche, vicoli pittoreschi, imponenti fortezze medievali e sontuosi palazzi rinascimentali.

A Pitigliano, la malia ti agguanta

Nel sud-ovest della Maremma Toscana, in provincia di Grosseto, vi accorgerete di essere sopraggiunti a Pitigliano con una visione che, curva dopo curva, diventa sempre più tangibile.
Una imponente scogliera di tufo si mostra nella sua nuda e aspra bellezza sospesa nel vuoto, con le case aggrappate alla roccia in un abbraccio surreale.
Le sue radici affondano nell’età etrusca, ma le grandi arcate dell’acquedotto mediceo e l’intreccio articolato delle abitazioni medioevali convergono in una piacevole sovrapposizione di stili e di storia.

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Cosa vedere a Pitigliano

Pitigliano è un capolavoro dell’ingegno umano, un museo a cielo aperto, da scoprire non solo perlustrando i vicoli e le piazzette, ma anche curiosando nei magazzini e nelle cantine scavate nella roccia.

Uno dei monumenti più iconici del borgo, in Piazza della Repubblica, è la Fontana delle Sette Cannelle. Realizzata nel 1545 per volere del conte Gianfranco Orsini, era la fonte di approvvigionamento pubblico: prese il nome odierno attorno alla metà del Settecento, con l’apertura delle sette cannelle.

In Piazza della Repubblica si erge anche Palazzo Orsini, uno dei più antichi di tutta Pitigliano. Edificato tra l’XI e il XII secolo come sede di un convento, nel secolo successivo fu acquistato dalla famiglia Aldobrandeschi, signori della Maremma. Il suo nome, però, è legato alla famiglia Orsini, che vi operò una consistente ristrutturazione.
Attualmente è la sede del Museo Civico Archeologico, che conserva reperti provenienti dagli scavi archeologici locali.

La presenza ruvida e materica della pietra si percepisce ovunque, in questo paese, inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia: percorrete vicolo Manin per addentrarvi nella “Piccola Gerusalemme”, appellativo guadagnato grazie alla presenza di una nutrita comunità giudaica al tempo degli Orsini.
Visitate il Museo Ebraico! Oltre alla Sinagoga, potrete entrare negli storici meandri scavati nel tufo, come la macelleria Kasher, il forno delle azzime, il bagno rituale e la cantina kasher, dove veniva prodotto un vino privo di caseina, secondo le regole ebraiche.
Nei pressi del museo potrete acquistare dal forno del ghetto il tipico dolce ebraico, “lo sfratto“: un impasto di miele e noci, rivestito da una cialda sottilissima.

 

A Sorano, panorami romantici

Il borgo di Sorano è accatastato su un pianoro di tufo e viene definito la “Matera della Toscana”. Le sue case sembrano svilupparsi dalle rocce, offrendo un meraviglioso colpo d’occhio.

Uno dei punti focali di Sorano è la Fortezza Orsini, esempio di architettura militare rinascimentale, che ingloba le strutture del cassero medioevale. La fortezza, progettata secondo le esigenze dettate dall’avvento dell’artiglieria, costituì un inespugnabile baluardo a difesa del territorio. Contrapposto al complesso della Fortezza Orsini, ammirate il Masso Leopoldino, un enorme sperone tufaceo dalla forma irregolare e allungata.

Una delle caratteristiche più affascinanti di Sorano sono i vani scavati nella roccia. Queste grotte naturali o parzialmente scavate dall’uomo, erano utilizzate come abitazioni, magazzini e cantine. Oggi molte di queste grotte sono state restaurate e trasformate in ristoranti, negozi d’arte e alloggi, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e suggestiva.

Al Parco Archeologico di Sovana, scopri gli Etruschi

Una finestra affascinante sulla vita e la cultura degli antichi Etruschi si schiude al Parco Archeologico del Tufo, a Sovana.
Le necropoli etrusche nel Parco Archeologico di Sovana sono veri e propri monumenti scolpiti nella roccia tufacea, immersi nella fitta vegetazione toscana. La parte più imponente del parco si trova sulle colline a nord del torrente Calesine; tra queste, la tomba Ildebranda, la tomba a edicola del Tifone e l’ultima scavata, dei Demoni Alati.
Il parco archeologico è piccolo, visitabile in circa un’ora e mezza anche con bambini, ma non in passeggino.

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Il mistero delle Vie Cave

Il fascino misterioso delle Città del Tufo è amplificato dalla presenza di numerose Vie Cave, veri e propri scavi a cielo aperto nella roccia tufacea, che mettono in comunicazione tra loro le città di Pitigliano, Sorano e Sovana.
Nonostante numerosissimi studi, nessuno oggi è in grado di definire con certezza la loro origine e il motivo della loro esistenza.

Alcuni archeologi sostengono che si trattasse di percorsi religiosi, dato che lungo i tratti sono presenti numerose necropoli; per altri erano vie di collegamento, che consentivano di superare agevolmente dislivelli notevoli, dalle montagne fino al mare.
Molte Vie Cave sembrano riconducibili al sistema viario di epoca etrusca, altre risalgono all’epoca medievale cristiana.

E in questo periodo, l’atmosfera oscura che avvolge queste incisioni nella roccia e la suggestione che da queste emana, hanno portato alla realizzazione di nicchie con immagini sacre dipinte “scacciadiavoli”.
Di questi ciclopici corridoi tracciati nella roccia di tufo, abbiamo percorso, in cerca di risposte, un tratto della Via Cava di San Sebastiano, profonda fino a venti metri.
E agli interrogativi sulla loro funzione si è aggiunto un senso di mistica ipnosi.

Il mistero vi aspetta!

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