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Puglia autentica, itinerario di 7 giorni nel Salento

Dimenticate per un momento il cliché della Puglia da cartolina – il mare cristallino, i coni bianchi dei trulli allineati perfettamente, gli aperitivi al tramonto nei borghi chic del Salento. C’è una Puglia che respira, lavora e racconta storie millenarie attraverso le mani dei suoi abitanti. Un’anima autentica, fatta di terra rossa e salsedine, fatica e passione. È a questa Puglia che è dedicato questo itinerario di sette giorni, con partenza e ritorno a Brindisi, che promette non solo bellezza per gli occhi, ma un nutrimento profondo per l’anima.

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Una riserva di emozioni a Torre Guaceto (itinerario 7 giorni nel Salento – giorno 1)

Il nostro approdo in questa terra magica avviene sulla costa adriatica, nell’abbraccio selvaggio della Riserva Naturale di Torre Guaceto.

Qui, l’invito è all’immersione totale, a riconnettersi con i ritmi lenti e potenti della natura. Che si preferisca una passeggiata contemplativa, un’avventura in e-bike lungo sentieri che profumano di macchia mediterranea, o un trekking leggero alla scoperta di angoli nascosti, le possibilità sono infinite e rigeneranti.

Tour in e-bike con la Cooperativa Thalassia

Per esplorare a fondo i segreti di questi scrigni naturali e comprenderne la ricchezza unica, affidarsi a chi li conosce palmo a palmo è l’ideale. Associazioni del territorio, come Cooperativa Thalassia, diventano preziose alleate, grazie alle guide esperte capaci di trasformare la semplice escursione in un’esperienza narrativa e consapevole, un viaggio tra storie di piante, geologia e vita che si intrecciano in questo speciale tratto di costa pugliese.

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Dalla sede della Cooperativa inforchiamo le nostre e-bike per scivolare silenziosamente lungo sentieri che serpeggiano tra gli ulivi e campi di grano, con l’azzurro intenso a farci da costante compagno.

Gli ulivi secolari, con i loro tronchi scolpiti come opere d’arte dalla storia e dal vento, ci raccontano di una battaglia in corso. L’ombra della Xylella, un parassita implacabile, ha lasciato ferite visibili su molti di questi monumenti naturali, un dolore che si specchia negli sguardi dei contadini che da anni combattono una lotta impari per difendere il loro patrimonio e la loro stessa identità.

L’escursione si trasforma così in un suggestivo racconto a cielo aperto: storie di vita millenaria racchiuse nei nodi contorti degli ulivi, storie di uomini e donne legati indissolubilmente a questa terra, storie di una natura generosa ma anche vulnerabile. È un paesaggio di bellezza struggente e resilienza, che tocca l’anima.

L’arrivo a Torre Guaceto, edificata durante il Regno di Carlo V nel 1563 per difendere le coste delle scorrerie dei Turchi, è pura magia: il vento accarezza le spighe di grano mature e i fiori di cardo, e lei si erge superba e perfettamente conservata.

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Centro Recupero Tartarughe Marine “Luigi Cantoro”

Ma la vera lezione del giorno arriva al Centro Recupero Tartarughe Marine “Luigi Cantoro”. Le attuali ospiti, due tartarughe Caretta Caretta, appena guarite da ferite da eliche, nuotano in piccole vasche aspettando giornate più calde per tornare in natura.

Cromie sorprendenti del mare e delle pietre (itinerario 7 giorni nel Salento – giorno 2)

Il viaggio continua verso punta più meridionale della Puglia, una terra che non smette di stupire. L’anima autentica di questa regione si rivela in un equilibrio perfetto tra perle della natura selvaggia e la profonda ricchezza culturale dei suoi centri storici.

Siamo su Marte? No, è una ex Cava di Bauxite

Ci addentriamo per una sosta in un luogo che ci riserva una sorpresa geologica inaspettata: la Cava di Bauxite. Questo sito dismesso si apre ai nostri occhi come un paesaggio marziano, un anfiteatro naturale dove la terra si accende di un rosso fuoco intenso, risultato dell’estrazione mineraria. Al centro di questo panorama surreale, un piccolo laghetto dalle acque verde smeraldo si è formato sul fondo, creando un contrasto cromatico di rara e sorprendente bellezza. Una breve passeggiata in questo scenario quasi onirico ci permette di ammirare l’impatto visivo di una natura che, anche dove è stata toccata dall’uomo, trova il modo di stupire e di rivelare sfumature cromatiche inattese.

Per un bagno refrigerante in acque cristalline, raggiungete la vicina Baia dell’Orte. Qui non troverete  lidi o stabilimenti balneari, ma solo piccole calette paradisiache tra le rocce.

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Otranto, città “Porta d’Oriente”

Proseguiamo il nostro tour verso Otranto, la città più orientale d’Italia, un luogo dove ogni pietra sussurra storie millenarie, crocevia di culture: le influenze bizantine, normanne e aragonesi si sono intrecciate nei secoli, riflettendosi in un patrimonio artistico e architettonico di inestimabile valore.

Il cuore pulsante della città è il suo maestoso Duomo, custode di un tesoro unico: il mosaico pavimentale del XII secolo. A difesa di tanta bellezza si erge l’imponente Castello Aragonese, una fortezza che ha resistito a innumerevoli assedi, tra cui il tragico evento turco del 1480, e che oggi invita a esplorarne le mura e le segrete.

Ma Otranto è anche dolce vita italiana. È un piacere perdersi senza meta nel dedalo di vicoli bianchi del suo centro storico, tra negozietti colorati di artigianato locale e localini. Un labirinto pittoresco che si apre improvviso su scorci indimenticabili e affacci mozzafiato, come sul Lungomare degli Eroi.

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Dove i due mari si abbracciano: Santa Maria di Leuca (Itinerario 7 giorni – giorno 3)

Visita a Santa Maria di Leuca

Puntiamo verso l’estremo lembo di terra, il mitico Finibus Terrae: Santa Maria di Leuca. Qui, dove il Mar Ionio e l’Adriatico si fondono, l’energia del luogo è palpabile.

Il cuore pulsante si trova nel suo promontorio, dominato dall’imponente Faro, uno dei più importanti d’Italia per la sua posizione strategica. Accanto al faro sorge il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, luogo di pellegrinaggio da secoli e punto focale di grande significato spirituale, considerato anticamente la fine del mondo conosciuto.

Scendendo verso il mare, lo sguardo è catturato dall’opera ingegneristica dell’Acquedotto Pugliese che qui trova la sua conclusione monumentale in una spettacolare cascata artificiale che si riversa in mare. Questa cascata, seppur non naturale, è divenuta uno degli elementi più iconici del paesaggio di Leuca, soprattutto quando illuminata nelle sere d’estate.

Il lungomare di Leuca è punteggiato da una serie di Ville Eclettiche e Liberty di grande pregio architettonico, costruite tra il XIX e XX secolo dalle ricche famiglie salentine. Queste dimore storiche, con i loro stili variegati e i rigogliosi giardini, raccontano un’epoca di sfarzo e villeggiatura d’élite, contribuendo in modo significativo al fascino e all’eleganza della località.

Tour in barca con visita alle grotte e bagno

Ma la prospettiva più emozionante ce la regala il mare. Un’escursione in barca con guide esperte, come quelle di Alexander Leuca, ci conduce lungo la costa frastagliata, svelandoci grotte marine segrete e anfratti nascosti. È un dialogo diretto con la natura più selvaggia e potente. Un bagno in queste acque cristalline è d’obbligo, almeno d’estate.

Una volta mollati gli ormeggi nel porto di Leuca, la nostra rotta punta decisa verso est, dove l’Adriatico svela il suo volto più selvaggio e maestoso. Il versante adriatico colpisce immediatamente: una costa alta e a strapiombo, le cui pareti rocciose scendono vertiginosamente in acque profonde anche cinquanta metri già a pochi passi dalla terraferma. È proprio a questo fondale generoso che si deve il blu scuro, quasi misterioso, del mare, un colore che toglie il fiato.

L’escursione si trasforma in una caccia al tesoro tra grotte marine che assicurano spettacoli naturali indimenticabili. Ci avviciniamo alla suggestiva Grotta del Soffio, una cavità semi-sommersa che respira con le onde, creando veri e propri sbuffi d’aria dall’imboccatura: un’esperienza quasi mistica.

Poco prima del suggestivo Canale del Ciolo, troviamo la Grotta del Pozzo. La sua entrata ampia e luminosa rivela una piscina naturale interna, collegata al mare da un piccolo tunnel subacqueo, un invito irresistibile a un bagno rinfrescante in un ambiente magico.

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Preziosa Gallipoli (itinerario 7 giorni nel Salento – giorno 4)

Costruito su un’isola collegata alla terraferma da un ponte seicentesco, il borgo di Gallipoli è una fortezza naturale, cinta da imponenti mura aragonesi che hanno resistito a innumerevoli assedi.

Fondato dai Romani, fu in gran parte ricostruito nel Cinquecento, su progetto dell’architetto Martini. Nei pressi del ponte che collega il borgo nuovo all’isola antica, la Fontana Greca è un monumento affascinante, secondo alcuni storici dell’arte risalente al  III secolo a.C. con bassorilievi che raccontano storie mitologiche.

Al porto incontriamo i veri protagonisti della cittadina: i pescatori. Le loro mani callose che aggiustano le reti colorate, gli sguardi fieri mentre scaricano il pesce appena pescato, le voci che raccontano la fatica e la poesia del loro mestiere. Un’immersione nella vita di mare autentica, lontana dalla folla delle spiagge.

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Il centro storico è un labirinto di vicoli pittoreschi, corti nascoste e chiese antiche, come la maestosa Cattedrale di Sant’Agata, con la sua facciata sontuosa che domina il cuore dell’isola.

Nel pomeriggio, ci caliamo nel sottosuolo per esplorare un frantoio ipogeo. Questi antichi opifici, scavati nella roccia, raccontano storie antiche di sudore e sacrifici. La vita dei lavoratori e degli animali nei frantoi ipogei era estremamente dura. Seppelliti letteralmente vivi da ottobre a marzo, operavano in ambienti insalubri e scarsamente illuminati, dove malattie e morte erano frequenti. Nonostante le condizioni estreme, il compenso era notevole, superando di gran lunga quello di altri lavori manuali. Questo salario elevato permetteva alle famiglie dei lavoratori di sostentarsi per anni, garantendo ai gestori dei frantoi una facile sostituzione per coloro che non riuscivano a sopravvivere o a riemergere dalle profondità.

Per un tuffo in pieno centro storico, ideale per una pausa rinfrescante nei tour estivi, ecco l’invitante Spiaggia della Purità: una lingua di sabbia dorata ai piedi dell’antico muraglione. Il mare, qui, è cristallino e, specialmente nei giorni in cui soffia scirocco, l’acqua è così calma e trasparente da sembrare una piscina.

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Bagno a Porto Selvaggio e sosta in masseria (itinerario 7 giorni – giorno 5)

Il quinto giorno di questo itinerario di una settimana in Salento è un omaggio alla natura incontaminata della provincia di Lecce, nel comune di Nardò, e ai sapori della terra.

Porto Selvaggio, anche in bus elettrico

Nel cuore del litorale neretino, si estende il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, un’oasi protetta di 1.122 ettari che rappresenta un vero e proprio polmone verde per l’intera zona.

Questa vasta distesa, con 432 ettari di costa selvaggia e 300 di rigogliosa pineta è un santuario di biodiversità istituito dalla Regione Puglia già nel 1980. Si estende maestoso tra Santa Caterina e Torre Inserraglio, invitando all’esplorazione e alla contemplazione.

Il parco è un invito all’avventura, da percorrere a piedi, in bicicletta, con un trekking leggero o anche con un comodo bus elettrico, a seconda del tempo e della curiosità. La sua gemma più accessibile è la spiaggia di Porto Selvaggio: un vero paradiso incastonato in una baia tra alte scogliere e pinete ombrose. Caratterizzata da ciottoli levigati e acque trasparenti dal fondale basso e sicuro, è il luogo ideale per un bagno rinfrescante, anche con i bambini. Molto affollato nei festivi e in alta stagione, per chi cerca luoghi più appartati e tranquilli, più a nord, la Baia di Uluzzo offre uno scenario mozzafiato e davvero selvaggio.

Caratterizzata da alte scogliere a picco e acque di un cristallo quasi abbagliante, questa baia è raggiungibile attraverso sentieri escursionistici più impervi e scoscesi, ma la fatica è ampiamente ripagata. Uluzzo non è solo bellezza paesaggistica; è un sito di straordinario interesse storico e archeologico, perché ospita diverse grotte carsiche. Tra queste, la Grotta di Uluzzo, Grotta Cosma e la Grotta del Cavallo, famosa per i suoi reperti attribuiti ai primi esemplari di Homo sapiens.

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Non siamo nel Far West, ma alla Masseria Brusca

Nascosta tra le campagne di Nardò, nel cuore autentico della Puglia, si cela un vero gioiello: Masseria Brusca, un luogo che incarna perfettamente l’idea di un “giardino del tempo sospeso”. Lontana dalla frenesia, questa masseria non è solo una struttura rurale, ma un palinsesto storico che narra secoli di evoluzione e bellezza.

Nata nel XVI secolo come semplice residenza di campagna, completata da una torre difensiva, Masseria Brusca ha subito una profonda trasformazione nel XVIII secolo. Sotto la proprietà della famiglia Dell’Abate, l’edificio si è reinventato in una dimora dedicata all’ozio e al piacere, arricchendosi di eleganti giardini, arcate e una loggia, elementi che ne hanno ridefinito il carattere.

Tra le sue mura, si scopre una piccola cappella consacrata alla Madonna Immacolata, eretta nel 1736, testimone di una devozione radicata. Ma il vero cuore pulsante della masseria è il suo singolare Giardino delle Statue. Qui, opere scultoree raffiguranti i Quattro Continenti convivono armoniosamente con figure della mitologia classica, creando un dialogo affascinante tra arte, storia e natura. Il design meticoloso di questo spazio verde, la sua vegetazione lussureggiante e la simbologia intrinseca delle sue sculture, contribuiscono a creare un’atmosfera quasi onirica.

Qui, entriamo in contatto con la vita rurale, i ritmi della campagna. Tra ulivi e muretti a secco, degustiamo prodotti genuini – olio, formaggi, conserve – frutto del lavoro e della passione di chi mantiene vive le tradizioni agricole. Acquistare qualche delizia nel negozio è il modo migliore per portare a casa non solo un sapore, ma un pezzetto dell’anima autentica di Puglia.

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A caccia di Fenicotteri e di fresche acque (itinerario 7 giorni – giorno 6)

In questo itinerario della Puglia salentina, il sesto giorno è dedicato alla natura, tra avvistamenti di fenicotteri (con un po’ di fortuna) e bagni refrigeranti.

Riserva Naturale LTO Salina Monaci

La Riserva Naturale LTO Salina Monaci, situata tra Torre Colimena e Punta Prosciutto, è un ecosistema straordinario, un’antica salina riconvertita in area protetta, che offre rifugio a una miriade di specie animali e vegetali.

Non è raro osservare intere colonie di fenicotteri, intenti a scandagliare il fondale con il loro particolare becco ricurvo in cerca di piccoli crostacei e alghe, che conferiscono loro la caratteristica colorazione. Il loro incedere lento e aggraziato, i voli sincronizzati che disegnano figure perfette nel cielo, trasformano ogni visita in un’esperienza quasi meditativa.

L’osservazione degli animali dalla passerella non è garantita, poiché potrebbero trovarsi a distanza, ma l’esperienza resta comunque molto suggestiva.

La presenza dei fenicotteri è infatti solo una delle tante ragioni per visitare la Salina Monaci. La riserva è, infatti un habitat ideale per gru, cigni, germani reali, oche selvatiche, airone rosso e airone bianco, avvoltoio capovaccaio, martin pescatore. Numerose anche le specie di rapaci: di giorno poiana, falco pescatore, nibbio, gheppio, falcone pellegrino, di notte il barbagianni, il gufo, la civetta.

Sentieri ben segnalati permettono di addentrarsi nell’area, immergendosi in un paesaggio che alterna dune sabbiose, macchia mediterranea e la stessa salina.

Adiacente alla laguna, la bella spiaggia di Torre Colimena, esclusivamente libera e poco frequentata, è una delle più belle del Salento.

La foce del fiume Chidro: tesoro nascosto del Salento

Tra il fiume Borraco e Torre Colimena, nel cuore del Salento, si cela un vero gioiello naturale: il Fiume Chidro. Questo corso d’acqua, lungo circa 10 km, compie la maggior parte del suo percorso sottoterra, per poi emergere in superficie da una spettacolare sorgente carsica, spesso definita “il cratere”, incastonata in una riserva naturale.

Da qui, il Chidro scorre per poco più di 500 metri, regalando acque di una freschezza e limpidezza uniche, prima di raggiungere il mare Ionio nei pressi della rinomata spiaggia di San Pietro in Bevagna. Poco prima di abbracciare il mare, il fiume crea tre pittoreschi laghetti, che meritano assolutamente una visita per la loro bellezza e la trasparenza delle acque.

La foce del Fiume Chidro è anche un luogo ideale per gli amanti delle immersioni e dello snorkeling. Le acque cristalline e i fondali di sabbia bianchissima rendono ogni esplorazione un piacere. Qui, potrete osservare i “citri”, un affascinante fenomeno naturale causato dal ribollire della sabbia sotto la spinta delle correnti sotterranee del fiume che riaffiorano.

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Alla scoperta di Brindisi (itinerario 7 giorni – giorno 7)

Brindisi è una città (con aeroporto) che incanta con il suo fascino discreto e la sua storia millenaria, profondamente legata al mare. Non è la tipica meta turistica da cartolina, ma offre un’esperienza autentica e ricca per chi sa guardare oltre la superficie.

Il cuore pulsante di Brindisi è senza dubbio il suo porto, uno dei più grandi e sicuri del Mediterraneo e il Lungomare Regina Margherita. Questo viale splendidamente curato è il luogo d’incontro preferito da residenti e turisti, un invito a piacevoli passeggiate, a gustare un gelato o a godersi un rilassante aperitivo estivo.

Simbolo della città, il Lungomare è stato progettato per offrire uno spazio accogliente e gradevole. Da qui, è possibile raggiungere la scenografica Scalinata Virgilio, intitolata al celebre poeta Publio Virgilio Marone. In cima alla scalinata, si erge una delle due Colonne Romane, che segnava il punto esatto in cui la Via Appia, la “Regina Viarum”, giungeva al mare, unendo idealmente Roma all’Oriente.

Su Piazza Duomo si affacciano l’imponente Cattedrale di San Giovanni Battista con la sua facciata maestosa, il Portico dei Cavalieri Templari, che evoca antiche leggende, e il Museo Archeologico, scrigno di reperti che raccontano la lunga storia di Brindisi.

A Brindisi, la storia militare si manifesta attraverso due imponenti fortezze. Il Castello Svevo, conosciuto anche come “Castello Grande” o “di Terra”, si erge maestoso in Via dei Mille, nel cuore della città. Voluto da Federico II di Svevia nel 1227 come residenza fortificata, fu costruito riutilizzando materiali provenienti da antiche mura e monumenti in rovina, un segno della sua pragmaticità e della sua visione.

Il Castello Alfonsino Aragonese, invece, si distingue per la sua posizione sull’isolotto di Sant’Andrea e per i colori suggestivi che le sue mura assumono al tramonto. Commissionato da Ferdinando d’Aragona, è un’altra testimonianza della ricca storia difensiva di Brindisi. La sua visita, possibile esclusivamente previa prenotazione e con guida, offre uno spaccato affascinante sulla vita militare e la strategia difensiva dell’epoca.

Press Tour “Puglia coast to coast, tra riserve naturali, spiagge e ricchezze storico-artistiche”

Questo viaggio nell’anima autentica della Puglia è stato reso possibile grazie all’invito di ARET Puglia Promozione al Press TourPuglia coast to coast, tra riserve naturali, spiagge e ricchezze storico-artistiche“. Un’esperienza che ci ha permesso di scoprire le meraviglie più nascoste di questa terra, grazie anche all’organizzazione di Chiaritti Viaggi.

Un itinerario che ci ha lasciato dentro il calore umano, il sapore schietto del cibo pugliese, la forza della natura e la consapevolezza che la Puglia più autentica è quella che scopri incontrando le sue persone, ascoltando le loro storie e partecipando, anche solo per un breve tratto, alla loro vita.

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Parti leggero, ma preparati a tornare con il cuore pieno e gli occhi carichi di meraviglia.

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